Cambiare la contribuzione al budget dell’eurozona, rivedere i meccanismi del Fondo salva-Stati, inserire regole europee comuni di tassazione minima alle imprese e anti-dumping: su questi punti i principali consiglieri economici di Merkel e Macron saranno al lavoro da oggi (Reuters). Ed è soprattutto su questi obiettivi di riforma dell’Europa che si fonda l’accordo siglato dalla cancelliera tedesca con i socialdemocratici per il nuovo governo in Germania, osserva il Financial Times.

«È un deciso cambio di passo», lo definisce una fonte diplomatica, soprattutto perché, dopo anni, emerge l’indicazione inedita che un governo federale è pronto ad accettare il principio di «spendere di più», invece di insistere unicamente sullo «spendere meglio»: «Siamo determinati a usare la forza tedesca, economicamente e politicamente, per fare nuovamente dell’Europa un grande progetto», ha detto il leader socialdemocratico Martin Schulz.  È pur vero che sarebbe sbagliato attendersi un forte cambio di rotta rispetto al passato, con un atteggiamento meno rigoroso sul rispetto delle regole: dagli ambienti diplomatici vicini alla cancelliera arriva infatti la conferma che si proseguirà a seguire l’approccio intergovernativo piuttosto che quello comunitario.

Nel summit di giovedì con Theresa May, il presidente francese tenterà di convincere la Gran Bretagna a aderire alla European intervention initiative, la nuova struttura per la difesa comune europea che Macron propose durante il suo primo discorso post Brexit (Ft). Intanto si fa probabile la presenza di Merkel al World economic forum che scatterà la prossima settimana a Davos, anche per dare man forte a Macron in opposizione a Donald Trump.

(com.unica, 15 gennaio 2017)

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