Lo spazio urbano e le architetture della Shoah intese come teoria dello spazio e delle architetture del pensiero.

Domenica 28 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria 2018, alle ore 10,30 presso la Sala della guerra della Galleria Nazionale d’Arte Moderna (ad ingresso libero) si terrà la quarta edizione della “Shoah dell’Arte”.

La manifestazione, ideata da Ecad in collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, gode dei patrocinii del Parlamento Europeo, della Presidenza della Repubblica (che ha aderito con una Medaglia), di MiBACT, Ucei, Aici e Siae e anche quest’anno annovera la partecipazione di più di 30 musei e 30 teatri su tutto il territorio nazionale. Questa quarta edizione di “Shoah dell’Arte” è dedicata allo spazio urbano e alle architetture della Shoah intese come teoria dello spazio e delle architetture del pensiero.

Il fascismo prima e il nazismo poi sono stati contrassegnati dalla ricerca di uno spazio inteso come spazio di espansione in senso imperialista. All’interno di questi spazi, che condussero alle varie guerre prima e dopo la II Guerra Mondiale, c’è lo spazio della città. Lo spazio urbano ha visto sorgere delle imponenti strutture architettoniche in progetti di ristrutturazione urbanistica mentre si andava edificando lo spazio simbolo del secolo breve: il lager nazista. Mastodontiche costruzioni neoclassiche e futuristiche hanno così convissuto con lo spazio angusto di quella che fu la baracca del lager. Una simmetria inquietante e in tutti e due i casi la persona veniva cancellata o dalla magniloquenza costruttiva o dall’essere ammassata in pochi centimetri quadrati. Il lager come città-industria dell’annullamento e come specifica architettura della Shoah, insieme alla città monumento vivente del potere. E a guerra finita si arriverà alle architetture della memoria. Il ruolo degli architetti fu molto importante, basti pensare ad Albert Speer e alla sua influenza su Hitler, oppure a Lodovico Barbiano di Belgiojoso, che finì recluso a Mathausen, nel lager di Gusen in Austria, di cui lasciò le memorie nel libro Notte, Nebbia. Racconto di Gusen.

Furio Colombo

Programma

ore 10.30

Saluti di Emanuela Garrone, Responsabile dei Servizi educativi della Galleria Nazionale. Presentazione in anteprima del libro Hitler non è mai esistito-Un memorabile oblio, Lexis-Celid Editore Torino, di Furio Colombo e Vittorio Pavoncello, con Giorgio Pacifici e gli autori.
Architetture della Shoah: Coordina Emanuela Garrone. Tavola rotonda con Furio Colombo, Alberto Olivetti, Debora Tonelli, Raffaella Di Castro.
Presentazione in anteprima del libro I Quaderni della Shoah 2015-2017, Lexis-Celid Editore, Torino.

In contemporanea, all’interno degli spazi della Galleria, una performance di teatro dal libro Notte, Nebbia. Racconto di Gusen di Lodovico Barbiano di Belgiojoso con Giuseppe Alagna, Beatrice Palme, Giuseppe Lorin, Vera Beth.

ore 14.45

Mostri, lettura, drammaturgia di e con Anita Cherubina Bianchi e Martina Querini, chitarra Marco Salvatori.

ore 15.30

Architetture della Shoah. Coordina Emanuela Garrone. Tavola rotonda con Luca Zevi, Margherita Fontanesi, Giovanni Leoni, Joram Orvieto.
Premio Teatro Musica e Shoah VI edizione con ECAD-CeRSE Università di Tor Vergata. Lucia Ceci del CeRSE proclamerà i vincitori.

ore 17.30

VUOTO CORPO VUOTO Empty-anche un niente può lasciare un vuoto di Aleph Dance Company. Coreografia e regia di Paola Scoppettuolo con Milena di Canio, Marianna Volpe, Chiara Violini, Ylenia Gentile, Francesca Tusoni.
VUOTO VOCE VUOTO Alla prima parola chiara. Testo di Vittorio Pavoncello dal dipinto di Max Ernst. Concerto performance di Evelina Meghnagi.

(com.unica, 27 gennaio 2018)

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