La proclamazione oggi al Mibact da parte del Ministro Dario Franceschini. La soddisfazione del sindaco della città ducale.

Sarà Parma la capitale italiana della cultura per il 2020. L’annuncio della città vincitrice è stato dato dal Ministro Dario Franceschini nel corso di una cerimonia che si è tenuta nella sala Spadolini del Ministero della Cultura. La città ducale è stata scelta tra dieci finaliste, che comprendevano anche Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso.

La città viene scelta ogni anno da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero presieduta dal professor Stefano Baia Curioni. L’iniziativa, nata nel 2014 a seguito del “Decreto Cultura”, ha tra gli obiettivi, quello di “valorizzare i beni culturali e paesaggistici” e permette alla città designata per tale riconoscimento di mettere in mostra nell’arco di un anno la sua vita e il suo sviluppo culturale.

“Eravamo partiti con un po’ di scetticismo, ma questo è diventato un appuntamento importante, che ha reso possibile tante cose, soprattutto un percorso di crescita per la città che vince” – ha detto il Ministro prima della proclamazione. “E non solo per il milione che viene consegnato ma anche per tutti i progetti che gravitano intorno. In questo caso, la giuria ha scelto all’unanimità”.

Queste le prime parole del primo cittadino di Parma Federico Pizzarotti, presente alla cerimonia insieme agli altri 9 rappresentanti delle città finaliste: “Sono più emozionato oggi delle elezioni. Mi avete lasciato senza parole” ha commentato. Parma ci aveva già provato nel 2016. Il sindaco ha ricordato le altre finaliste emiliane a cui la sua città è legata dall’associazione “Destinazione turistica Emilia” e con cui i progetti continueranno con il claim «La cultura batte il tempo». Produzioni, cantieri, rassegne e una forte sinergia tra pubblico e privato: tutti ingredienti importanti su cui Parma ha puntato sin dall’inizio e che si sono rivelati decisivi per l’affermazione finale.

(com.unica, 16 febbraio 2018)

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