[ACCADDE OGGI]

Ci pensò Totò, nei panni dello spettacolare nonno Illuminato della famiglia Armentano, a suggerire agli italiani cosa fare; si affacciò alla finestra della ex casa chiusa di via della Fontanella a Roma e gridò: “Arrangiatevi!”. Il film “Arrangiatevi!”, un capolavoro di Mauro Bolognini, con una grandissima Laura Adani e l’insuperabile Peppino De Filippo arrivò nelle sale cinematografiche esattamente l’anno dopo a quel 20 febbraio 1958 quando il Parlamento italiano approvò la proposta di legge n. 75 dal titolo “Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione”, prima firmataria la senatrice socialista veneta Angelina Merlin che darà il nome alla legge e che per tutti diventerà la legge Merlin.

La legge fu approvata con i voti favorevoli dei socialisti, comunisti, repubblicani e democristiani, votarono contro liberali, radicali, missini e monarchici, i socialdemocratici in maggioranza furono contro e molti socialisti contrari per protesta abbandonarono il PSI. In ogni caso, lo stesso Pietro Nenni fi riluttante fino alla fine minacciando addirittura di rendere pubblici i nomi di esponenti socialisti tenutari di bordelli, lapidario fu il commento di Benedetto Croce: “Eliminando le case chiuse non si distruggerebbe il male che rappresentano, ma si distruggerebbe il bene con il quale è contenuto, accerchiato e attenuato quel male”. In ogni caso, approvata la legge, folle di giovanotti, e non solo, si accalcarono alla cassa delle case che stavano per essere chiuse guardando lo scorrere del tempo sugli orologi e scegliendo la marchetta da spendere che intanto era salita di prezzo.

Alla mezzanotte del 19 settembre 1958, infatti, allo scadere dei sei mesi dall’entrata in vigore della legge, quasi 600 bordelli sparsi per l’intero territorio nazionale chiusero i battenti, quelle “case dell’amore” restarono chiuse e iniziò per gli italiani un lungo periodo del fai da te e dell’” arrangiatevi!”. In compenso si aprirono strade, parchi e case clandestine e il “mestiere più vecchio del mondo” continua la sua vita senza regole e, come profetizzò Don Benedetto, con la “distruzione di quel bene con il quale il male è contenuto e accerchiato”. Ma siamo in Italia, nella Repubblica del “fatta la riforma, riformiamo la riforma per poi cancellare e rifare la riforma”. E allora, si annunziano decine e decine di iniziative legislative ed anche referendarie per cancellare la Merlin e…. Tutto da vedere anche l’iniziativa della senatrice dem Maria Spilabotte che però con riesce a “spilare” la botte del groviglio legislativo in materia.

Oggi, nel tempo dei diritti sacrosanti alle coppie di fatto, di matrimoni gay e di “stepchild adoption” (certe cose meglio dirle in inglese), ritorna alla mente quanto scriveva Indro Montanelli nella sua lettera “Addio, Wanda”: “… in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia…”.

(Franco Seccia, 20 febbraio 2018)

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