Verrà inaugurato domani, 20 marzo, alla Triennale di Milano il Festival dei Diritti Umani, evento culturale creato per sensibilizzare la cittadinanza sui diritti umani, per denunciare le loro violazioni e dare rilievo a chi li difende. In programma fino al 24 marzo, il Festival è organizzato da Reset-Diritti Umani, con il patrocinio di Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Università degli Studi di MilanoBicocca, Amnesty International Italia, Legambiente, Ordine degli Avvocati di Milano, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano.

“Una. Per tutti. Non per pochi” il tema della terza edizione: la devastazione della Terra e di come questo saccheggio incide sui diritti umani, inquinamento, profughi ambientali, impazzimento climatico ma anche i segnali della consapevolezza di una necessaria inversione di tendenza. Il pianeta sta subendo mutazioni dovute all’azione umana. Schiacciato dal prelievo insensato e iniquo dei suoi beni comuni, l’ambiente viene consumato per soddisfare un bisogno immediato e la risposta della politica tende a esaurirsi nel breve termine. Pochi decidono per tutti, mettendo a rischio diritti elementari: la salute, il cibo, la vita. La sfida è urgente: cambiare l’economia per proteggere la nostra casa comune, per garantire uno sviluppo sostenibile e, insieme, i diritti della nostra e delle generazioni future. Il festival prevede alla mattina appuntamenti pensati appositamente per gli studenti delle superiori con proiezioni di documentari e testimonianze; al pomeriggio e sera una programmazione a 360° con documentari e film, spesso inediti; dibattiti con intellettuali e studiosi italiani e internazionali, dialoghi con testimoni; mostre fotografiche.

Domani, a margine della prima giornata, verranno inaugurate le due mostre dei vincitori del contest fotografico #ioalzolosguardo che ha consentito – già dallo scorso anno – di produrre progetti fotografici di ampio respiro a livello internazionale. Grazie al supporto e alla collaborazione di Emergency, che ha messo a disposizione strutture e risorse umane del suo poliambulatorio a Castelvolturno, Andrea Kunkl ha potuto completare il suo progetto “Crepe”, una documentazione approfondita, che verrà esposta al festival, sulle persone migranti, nella quale pratiche artistiche e indagine scientifica si fondono in un contenitore multimediale di percezioni, visioni e rappresentazioni.

Le Reception Homes della ONG Terre des Hommes nel Tamil Nadu (India) hanno accolto l’altro vincitore del contest #ioalzolosguardo, Stefano Stranges, che durante il suo viaggio ha raccolto le storie (soprattutto fotografiche) di bambini vulnerabili e fragili nella loro disabilità ed emarginazione sociale, di bambine e ragazze vittime di violenza, matrimoni forzati, stupri, discriminazioni, e che propone nell’allestimento Le bambine salvate.

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