L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime profonda preoccupazione per l’ulteriore peggioramento della crisi umanitaria in Siria: i feroci combattimenti a Ghouta est, nelle zone rurali di Damasco e Afrin nel nord-ovest del paese stanno infatti causando un nuovo massiccio esodo di persone. Sono 45 mila i siriani di Ghouta che hanno lasciato le loro case nei giorni scorsi.  L’UNHCR è impegnato in prima linea a rispondere agli urgenti bisogni umanitari, ma è necessario garantire la protezione sia dei nuovi sfollati, sia delle centinaia di migliaia di civili ancora intrappolati a causa degli scontri e in condizioni igienico-sanitarie disperate.

I nuovi sfollati sono attualmente ospitati a Dweir, nelle scuole e nel dipartimento dell’energia elettrica di Adra, a Herjelleh, Najha, Nashabiya, Khirbet al Ward, dove le condizioni sono deplorevoli. Secondo quanto riferito dagli operatori UNHCR, i bisogni sono innumerevoli e aumentano di ora in ora. Ci sono anche seri rischi per la salute. Tutti gli insediamenti sono sovraffollati, saturi e privi dei servizi igienici di base. La gente fa la fila per ore per usare i bagni, la maggior parte dei quali non ha illuminazione. L’UNHCR e i suoi partner collaborano giorno e notte per fornire assistenza salvavita, in stretto coordinamento con la Mezzaluna Rossa Araba Siriana (SARC), le agenzie delle Nazioni Unite e altri attori umanitari. Ad oggi sono stati consegnati 180.000 beni di prima necessità per rispondere ai bisogni più urgenti: materassi, coperte di lana e ad elevata efficienza termica, teli di plastica, kit di abbigliamento invernale, lampade solari, taniche e set da cucina. In diversi insediamenti collettivi, le persone che vivono all’aperto nei cortili della scuola sono disperate e usano le coperte dell’UNHCR come divisori per avere un po’ di privacy e per proteggere se stessi e i loro famigliari dal sole durante il giorno e dal freddo della notte.

In questo contesto, circa 800 tende per famiglie dell’UNHCR sono state inviate dal nord-est della Siria e raggiungeranno Damasco entro le prossime 48 ore. Ne saranno distribuite altre, ma nel frattempo l’UNHCR sta anche fornendo tendoni mobili come sistemazione temporanea per le persone che dormono all’aperto, in particolare nei rifugi collettivi. L’accorato appello dell’UNHCR è che i bisogni urgenti della popolazione civile vengano soddisfatti, per poter avere un successo umanitario pieno e senza restrizioni. Altrettanto importante è il rispetto pieno della libertà di movimento dei civili, che devono essere liberi di scegliere il luogo dove recarsi e dove sentirsi più protetti. Quest’ultimo appello viene dalla consapevolezza che i civili che lasciano Ghouta est sarebbero sottoposti a uno screening per ragioni di sicurezza; l’UNHARC, tuttavia, non ha accesso a tale screening.

Nel frattempo, si sta verificando un’altra situazione di emergenza nel nord-ovest della Siria, dove si stima che 104.000 persone siano state sradicate dalle loro case nella regione di Afrin a seguito del recente intensificarsi dei combattimenti. La maggioranza, circa 75.000 persone, è sfollata a Tal Rifaat, mentre altri 29.000 hanno cercato salvezza a Nubol e Zahraa e nei villaggi circostanti nella zona settentrionale di Aleppo, a carattere rurale. Inoltre, circa 10.000 persone sarebbero state bloccate ad Az-Ziyara nell’inutile tentativo di attraversare aree controllate dal governo siriano. Alcuni operatori dell’UNHCR si sono recati, nella giornata di ieri, a Nubol; le persone hanno raccontato loro dell’estenuante viaggio che hanno dovuto affrontare, costrette a camminare per ore tra le montagne. Hanno anche visto le condizioni di affollamento nelle scuole e nelle moschee dove i nuovi sfollati di Afrin sono alloggiati. Anche in questo caso, come a Ghouta est, è essenziale garantire la libertà di movimento per le persone che sono state costrette ad abbandonare le proprie case ad Afrin. L’UNHCR sollecita che venga garantito un passaggio sicuro e rapido verso Aleppo e altre destinazioni dove molti degli sfollati riferiscono di avere parenti, amici o altre proprietà.

Condividi con