L’arresto di Puigdemont, indipendentisti in piazza a Barcellona e in tutta la Catalogna
L’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont, nei cui confronti Madrid aveva emesso un nuovo mandato d’arresto europeo dopo il rinvio a giudizio per ribellione da parte del Tribunal Supremo di venerdì, è stato fermato dalla polizia tedesca mentre rientrava dalla Finlandia verso il Belgio, dove vive da cinque mesi. Ora è detenuto in un carcere del Lander Schleswig Holstein e oggi comparirà davanti al tribunale tedesco che dovrà esprimersi entro 60 giorni sull’estradizione.
Puigdemont, che ha lasciato venerdì sera la Finlandia, aveva intenzione di mettersi a disposizione delle autorità belghe non appena rientrato a Bruxelles. Il leader indipendentista è stato formalmente incriminato per presunta ‘ribellione’ venerdì con altri 24 dirigenti catalani dal tribunale supremo spagnolo, che ha riattivato l’euro-richiesta di arresto ed estradizione nei suoi confronti e di altri 5 riparati in Europa. Rischia, con gli altri incriminati per ‘ribellione’, una condanna fino a 30 anni di carcere per avere portato avanti pacificamente il progetto politico dell’indipendenza e per la proclamazione della ‘repubblica’ il 27 ottobre scorso.
La notizia dell’arresto ha inevitabilmente ricompattato il fronte dei partiti politici indipendentisti e scatenato manifestazioni e proteste a Barcellona. Tra gli slogan gridati in strada “libertà per i prigionieri politici” e “Puigdemont è il nostro presidente”. Ci sono stati scontri con la polizia e i manifestanti, radunati davanti all’ufficio della commissione europea, intendono raggiungere in corteo il consolato tedesco. Più di ottanta persone hanno riportato ferite non gravi, fra cui alcuni agenti. La polizia in tenuta antisommossa ha caricato con manganelli i manifestanti, che in alcuni casi hanno risposto con lancio di oggetti, con l’innalzamento di barricate improvvisate e incendiato cassonetti. Almeno 4 le persone arrestate a Barcellona, secondo la polizia catalana, mentre cercavano con la forza di avvicinarsi alla sede della rappresentanza del governo di Madrid. I manifestanti hanno anche bloccato il traffico in quattro autostrade nella regione.
(com.unica, 26 marzo 2018)