Il discorso del capitano, l’epilogo di Francesco Totti a teatro
IL DISCORSO DEL CAPITANO appartiene alla serie DIECIPARTITE, un progetto che Giuseppe Manfridi ha ideato con Daniele Lo Monaco iniziandolo a scrivere e a portare in scena nel 2009, e che ora giunge al suo settimo capitolo.
La prima partita fatta oggetto di narrazione è stata LAZIO-ROMA 3-3 (del ’98). In quell’occasione Franco Cordelli, in pagina nazionale sul Corriere della Sera, scrisse: “Vorrei dirlo senza mezzi termini: il primo spettacolo della serie, dedicato a un rocambolesco derby Lazio-Roma 3-3 del ’98, è stato entusiasmante. Lo dico non come spettatore di partite calcistiche: tanto meno come tifoso, sebbene laziale (…). Lo dico come spettatore di teatro che per quasi due ore non si è annoiato un minuto e proprio per la qualità stilistica di Manfridi, per la sua collaudata vocazione a mescolare Kierkegaard e Totti, Wittgenstein e Mancini.”
I capitoli successivi al primo furono PISA-ROMA 1-2 e ROMA-LIVERPOOL 1-1, con la struggente evocazione di capitan Di Bartolomei, REAL MADRID-ROMA 1-2, a cui sono seguiti ROMA-JUVENTUS e IL GESTO DI PEDRO. Quest’ultimo spettacolo, partendo da una partita ’75, narra la tragica vicenda redentiva del calciatore Carlo Petrini, passato attraverso l’inferno del doping e protagonista del calcio scommesse che sconvolse le cronache sportive italiane quegli anni.
Claudio Boccaccini firma la regia de IL DISCORSO DEL CAPITANO, spettacolo che vanta le musiche originali di Antonio Di Pofi. Protagonista assoluto di quest’ultimo capitolo della saga è Francesco Totti, raccontato attraverso le pieghe delle vicende che hanno accompagnato squadra e tifoseria al confronto cruciale col Genoa, atto conclusivo del campionato 2016/’17 e gara decisiva per la conquista dell’accesso diretto alla Champions League, fondamentale per le strategie finanziarie del club. Senza dire che, cosa ancor più grave, una mancata vittoria avrebbe tolto completamente senso alla grande festa preparata in omaggio a Francesco Totti, giunto alla sua partita di addio, precipitando l’intero popolo romanista nello sconforto di dover salutare il suo Capitano all’insegna dell’insuccesso e della frustrazione.
In una sorta di backstage della settimana precedente l’incontro, l’epopea calcistica di Totti viene rievocata attraverso un intarsio di cronache che accostano squarci di realtà umana al clamore della ribalta, mentre le vicende di una partita assurda, quasi fuori controllo, cadenzeranno il comporsi di un risultato che solo a pochi istanti della fine troverà con Perotti il gol del trionfo e della salvezza dall’incubo. A questo punto, dopo il triplice fischio dell’arbitro, avvolto dall’empito commosso dei settantamila spettatori presenti all’Olimpico e mentre i tabelloni trasmettono immagini di azioni memorabili, Francesco Totti, con la voce rotta dall’emozione, leggerà da un foglio stropicciato un discorso in cui sembrerà prender forma un formidabile atto di crescita.
In tantissimi si sono riconosciuti in quel discorso, romanisti e non. In Italia e altrove. In tantissimi vi hanno riconosciuto quella sofferenza del mutamento che riguarda ciascuno di noi, e che fa del racconto di questo Roma-Genoa una storia che va al di là dei limiti di una vicenda calcistica e basta.
SALA UMBERTO – 28 marzo 2018 ore 21
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