È entrata in vigore il 1° aprile scorso la nuova normativa dell’UE in base alla quale agli indagati e imputati è riconosciuta la presunzione di innocenza fino a quando non ne sia stata legalmente provata la colpevolezza. La normativa assicura inoltre una migliore tutela dei diritto di restare in silenzio e del diritto di presenziare al proprio processo. Essa nasce per garantire che chiunque in tutta l’UE possa beneficiare di tali diritti procedurali, attualmente non tutelati allo stesso modo in tutti gli Stati membri.  “Ogni anno nell’UE 9 milioni di persone devono affrontare procedimenti penali”, spiega Vera Jourová, Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere. “La presunzione di innocenza è un diritto fondamentale e deve essere rispettato nella pratica in tutta Europa. Ogni cittadino deve sempre avere la garanzia di un processo equo. Invito tutti gli Stati membri ad attuare le norme al più presto”. 

In base alla direttiva, gli Stati membri devono anche garantire che fino a quando la colpevolezza di un indagato o imputato non sia stata legalmente provata, le dichiarazioni pubbliche rilasciate da autorità pubbliche e le decisioni giudiziarie non presentino la persona come colpevole. Inoltre è garantito il diritto al silenzio per l’imputato. Qualora sia stato violato il diritto di presenziare al processo, è garantito il diritto a un nuovo processo.

La direttiva fa parte di un pacchetto di sei disposizioni legislative volte a fornire norme minime comuni sui diritti processuali degli indagati e degli imputati nei procedimenti penali. Il pacchetto garantisce che le persone fisiche indagate o imputate in procedimenti penali godano di diritti uguali nel proprio paese d’origine o in un altro paese dell’UE, e consente una migliore cooperazione giudiziaria in tutta l’UE.

(com.unica, 5 aprile 2018)

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