Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivelato che l’Iran avrebbe mentito e, nonostante l’accordo siglato nel 2015, starebbe lavorando alla creazione di un arsenale nucleare, composto da cinque testate della potenza di dieci kilotoni ciascuna. Teheran ha definito le rivelazioni “propaganda” (Haaretz).

Le prove dello sviluppo di armi nucleari consisterebbero in 55 mila documenti e altrettanti file contenuti in 183 cd, raccolti dal Mossad. Si tratta – ha dichiarato Netanyahu nel suo messaggio alla nazione, “di uno dei maggiori successi di intelligence che Israele abbia mai conseguito”. E Donald Trump, che ha espresso l’intenzione di denunciare l’accordo con Teheran, ha esultato: “Questo dimostra che avevo ragione al 100%”. Sono sicuro – ha detto il premier israeliano – che Trump farà la cosa giusta”. Il presidente americano annuncerà entro il 12 maggio la sua decisione riguardo alla rottura dell’accordo contro la proliferazione nucleare firmato insieme ai partner europei (Bbc).

Intanto sul fronte siriano si registra un bombardamento aereo cha colpito alcune basi militari nelle province di Hama e Aleppo, uccidendo 26 membri del fronte pro-Assad, in gran parte iraniani. L’attacco, scrive Bbc, per ora resta misterioso: l’origine potrebbe essere Israele o, secondo media siriani, i missili sarebbero stati sparati da una base britannica in Giordania.

(com.unica, 2 maggio 2018)

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