12 maggio 1768 a Terracina arriva in sposa a Ferdinando di Borbone Maria Carolina d’Austria
[ACCADDE OGGI]
Il 12 Maggio 1768 Maria Carolina d’Asburgo-Lorena sbarcò a Terracina per andare in sposa a Re Ferdinando IV sovrano di Napoli e di Sicilia e il regno napoletano cambiò volto. L’austriaca Maria Carolina era figlia dell’imperatore Francesco I e amata sorella di Maria Antonietta di Francia la cui testa rotolerà sotto la scure della ghigliottina rivoluzionaria. Da più parti si sostiene che Maria Carolina non accettò di buon grado la decisione del padre di darla in sposa all’erede del trono di Napoli Ferdinando figlio del re di Spagna Carlo III di Borbone. Diceva che il Regno di Napoli era sfigato.
Quando arrivò a Terracina e incontrò il suo augusto sposo a Portella del Lazio, confidò ad un’amica che Ferdinando era brutto e che lo avrebbe amato solo per dovere: un dovere assolto mirabilmente tanto da partorire ben diciotto figli di cui sette furono i sopravvissuti compreso l’indeciso erede Francesco I noto per aver concesso e poi ritrattato la Costituzione napoletana che innovava in senso liberale e illuminato la vita politica del Regno; un re illuminato al pari della mamma la regina Maria Carolina che fu sovrana liberale fino alla tragica morte della sorella Maria Antonietta. Da Regina illuminata e liberale fece di Napoli una capitale europea tra le più ambite da letterati e artisti e per questo si servì delle idee e delle opere del principe Francesco d’Aquino di Caramanico che, si dice, fece uccidere su suggerimento inglese, per la collera della perdita della cara sorella ghigliottinata, dopo averlo amato, forsanche fisicamente; e il popolo sentenziò: “Carulì si m’amave ‘n’ato anno quanta cose c’avive da me…Ma sì pazza e già tutti lu sanno statte bona e guvernate oinè”.
Accadde Oggi vuole ricordare questa regina e il suo re Ferdinando soprattutto per il merito di aver dato vita e corpo alla realizzazione della Colonia di San Lucio primo e ineguagliato esempio di socialismo applicato che Ferdinando annunciò al mondo con queste parole “Pensai allora di rendere quella popolazione utile allo Stato e alle famiglie: utile allo Stato, introducendo una manifattura di sete grezze, operando in seguito, in modo da portarla alla migliore perfezione possibile, tale da poter col tempo servire da modello ad altre più grandi; utile alle famiglie, alleviandole dai pesi che ora soffrono e portandole ad una condizione di agiatezza da non poter piangere miseria come finora è accaduto, togliendosi ogni motivo di lusso con l’uguaglianza e semplicità nel vestire”.
Si era nell’anno 1789 mentre da Parigi si diffondevano con il sangue le idee della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità a San Lucio di Caserta si ponevano le basi applicandole di una comunità statuale basata sull’educazione obbligatoria a partire dai sei anni, sulla meritocrazia quale unico parametro di distinzione, sul divieto del lusso e l’uniformità nel vestirsi senza distinzione di condizione e di grado, sull’assicurazione obbligatoria a carico dello stato per le malattie infettive, sulla libertà di contrarre matrimonio senza preoccuparsi della dote e della casa a cui provvedeva lo stato anche per gli arredi, sull’istituzione della cassa di previdenza per gli anziani e per le vedove, sul diritto ad eleggere liberamente gli organi della comunità e i magistrati.
Tutto questo avveniva esattamente vent’anni dopo l’arrivo a Terracina il 12 maggio 1768 di Maria Carolina d’Austria sposa di Ferdinando IV di Borbone. Il resto è storia e come sempre è ammantata di ripensamenti e di contraddizioni.
(Franco Seccia/com.unica, 12 maggio 2018)