La rabbia di Gaza su Gerusalemme: 55 palestinesi uccisi
Durante la giornata di apertura della nuova ambasciata Usa a Gerusalemme, 40mila manifestanti palestinesi e militanti di Hamas hanno partecipato alla sollevazione proclamata dall’organizzazione terroristica dando l’assalto ai confini israeliani nella Striscia di Gaza. Almeno 55 palestinesi sono rimasti uccisi e 2.700 feriti: è la più sanguinosa giornata di scontri coi militari di Tsahal dall’inizio dell’ondata di proteste anti-israeliane in corso da sette settimane. Un uso della forza militare contro “civili disarmati” che Amnesty International definisce “aberrante” (Guardian).
I ragazzini spinti da Hamas verso un confine che significava morte sicura, pietre contro fucili di precisione”, scrive La Stampa. La marcia palestinese è terrorismo organizzato che si ribella a una democrazia occidentale minacciata nel suo diritto a esistere – si sottolinea su Il Foglio. I tragici scontri di Gaza – prosegue il giornale – illuminano la condizione unica in cui si trova Israele fin dalla sua nascita 70 anni fa, ovvero quella di una democrazia occidentale minacciata nel suo diritto a esistere e a difendersi. Israele è l’avamposto ebraico della cultura occidentale che il fondamentalismo islamico vuole distruggere. Lo ha detto chiaramente ieri Ayman al Zawahiri, il dottore a capo di al Qaeda: “Anche Tel Aviv è terra islamica”. È quello che urlano anche i manifestanti a Gaza. Ieri i gruppi terroristici palestinesi hanno diffuso immagini su come vorrebbero far saltare in aria le case israeliane con gli RPG. Vogliono tutto.
L’Autorità Palestinese accusa Israele di aver trasformato una protesta pacifica in un massacro, e Hamas promette vendetta nella nuova sollevazione prevista oggi, anniversario della “Naqba” del 1948. Tel Aviv si difende dalle accuse parlando di “auto-difesa” contro azioni violente di guerriglia e sostenendo che tra i manifestanti ci siano decine di terroristi infiltrati e minaccia di eliminare i capi di Hamas se le violenze proseguiranno (Times of Israel). Torna a farsi sentire anche il leader di Al Qaeda Ayman Al Zawahiri che invita i musulmani a riconquistare Tel Aviv e Gerusalemme (La Stampa).
Tutti (o quasi) sono contro Israele. Il Commissario Onu per i Diritti Umani, il giordano Zeid Ra’ad al-Hussein, si è detto scioccato dalla strage di civili. Ferma la condanna anche dell’Ue che ha invitato Israele a non usare la forza in maniera sproporzionata. Per la Casa Bianca Tel Aviv si è invece difesa dall’azione violenta guidata da Hamas (Bbc). Durissima la reazione del presidente turco Erdogan, che ha tuonato contro le responsabilità di Usa e Israele e annunciato il ritiro del proprio ambasciatore da entrambi i Paesi (The Independent).
Le scene di violenza e morte a Gaza contrastano con la patinata inaugurazione della nuova ambasciata Usa a Gerusalemme. Alla presenza del segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin, della figlia di Donald Trump Ivanka e del genero Jared Kushner, Benjamin Netanyahu ha ringraziato il presidente americano per il “coraggio di aver mantenuto le sue promesse” e rilanciato: “La pace si può costruire solo sulla verità, e la verità è che Gerusalemme è e sarà sempre la capitale dello Stato ebraico”.
(com.unica, 15 maggio 2018)