L’iniziativa, proposta dalla Fondazione MEDSEA nel quadro della campagna #PlasticFreeMed, si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento delle coste del Mediterraneo.

Cagliari, 26 giugno 2018. Dalle 9.00 alle 13.00 di domenica 1 luglio la spiaggia del Poetto e la Sella del Diavolo saranno ripulite dai rifiuti presenti in mare e sull’arenile. Il progetto, che fa parte della campagna #PlasticFreeMed della Fondazione no-profit MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast Foundation), è organizzato nell’ambito della strategia internazionale avviata dalla Fondazione statunitense Parley of the Oceans “100 Island Campaign” per richiamare l’attenzione sulla necessità di proteggere gli oceani.

Proprio all’interno di questa campagna e strategia si inserisce il rapporto di collaborazione tra MEDSEA e Parley: l’evento di domenica sarà quindi il primo di periodici appuntamenti che MEDSEA si impegna a organizzare insieme a Parley, contestualmente ad altre iniziative/progetti per promuovere azioni di tutela del mare.

I numeri. Nel Mediterraneo l’accumulo di rifiuti di origine antropica come la plastica, il vetro, il legno, la gomma e residui vari è un’emergenza ambientale. Secondo l’indagine Beach Litter condotta lo scorso anno da Legambiente, sono stati trovati oltre 41mila rifiuti, per una media di 670 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. La plastica si conferma il materiale più trovato (84% degli oggetti rinvenuti), seguita da vetro/ceramica (4,4%), metallo (4%), carta e cartone (3%).

Non solo le spiagge, ma anche i fondali della Sardegna, rischiano di essere soffocati dalla plastica: secondo la ricerca del biologo marino Andrea Alvito per conto dell’Università di Cagliari, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica britannica Waste management, intorno all’isola si contano 59 rifiuti per ogni chilometro quadrato.

Con riferimento ai rifiuti galleggianti invece, l’Area Marina Protetta Capo Carbonara, nell’ambito del progetto MEDSEALITTER, condotto tra il 2015 e il 2017 in collaborazione con il CNR di Oristano e l’ISPRA, ha rilevato la presenza di un abbondante quantità di rifiuti galleggianti: sono stati rinvenuti 1061 oggetti, la maggior parte dei quali di plastica (91%), prevalentemente buste e bottiglie (è autore della ricerca anche il socio di MEDSEA, Francesca Frau, Biologa marina).

(com.unica, 27 giugno 2018)

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