La nave Open Arms che ha recuperato al largo della Libia una donna abbandonata in mare e i cadaveri di un’altra donna e di un bambino si sta dirigendo verso Palma di Maiorca. L’Italia aveva concessolo sbarco a Catania, ma la Ong ha rifiutato, considerando i porti italiani non sicuri. Open Arms accusa inoltre la Guardia costiera libica di aver lasciato in mare i tre migranti perché non volevano salire sulle motovedette (Corriere).

Su Repubblica c’è un’intervista a Marc Gasol, la star Nba tra i volontari sull’imbarcazione che ha soccorso la migrante abbandonata in mare: “Anch’io voglio fare la mia parte. Dopo il dramma del piccolo Aylan ho capito che devo aiutare chi fugge”. “La fotografia di Aylan, il bambino siriano morto sulla costa turca nel 2015 ha provocato in me un senso di rabbia e allo stesso tempo mi ha fatto capire che ciascuno di noi deve fare la sua parte perché certe cose non accadano più. Fu allora che conobbi Óscar Camps. Rimasi colpito dalla sua convinzione, da come abbia messo a disposizione di questa causa tutte le sue risorse economiche, logistiche e personali per aiutare queste persone. Ammiro chi fa qualcosa e non aspetta che lo facciano altri”.

La rotta del Mediterraneo centrale verso l’Italia resta la più letale, con 1.104 vittime dall’inizio del 2018, quasi 4 volte il numero di annegamenti sulla rotta per la Spagna (294), benché i numeri degli arrivi siano quasi identici: 18.016 gli sbarchi sulle coste spagnole, 17.827 in Italia (Ansa). La Spagna sorpassa l’Italia nell’accoglienza, rileva La Stampa: lo certificano i dati diffusi ieri, quasi in contemporanea, da Frontex e Oim.  

Italia, Malta e Tunisia, che non vuole essere considerata un porto sicuro dall’Europa, stanno impedendo l’attracco a Sarost5, una nave tunisina bloccata in mare da giorni con a bordo 40 migranti (Infomigrants). Al largo di Cipro un barcone è naufragato: 16 morti e 30 dispersi (Repubblica). Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una lettera indirizzata a Jean-Claude Juncker e Donald Tusk ha chiesto all’Europa di creare una cellula di crisi per coordinare i salvataggi e distribuire tra i partner i migranti recuperati in mare (Repubblica).

(com.unica, 19 luglio 2018)

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