Online il nuovo rapporto del Mise sulle startup
Da settembre 2013, per effetto del cosiddetto “Startup Act italiano”, le startup innovative che intendono ottenere un finanziamento bancario possono richiedere l’intervento del Fondo di Garanzia per le PMI (FGPMI) gratuitamente, seguendo una procedura semplificata che le esonera da una valutazione del merito creditizio ulteriore rispetto a quella già effettuata dall’istituto di credito. La garanzia può arrivare fino a 2,5 milioni di euro per impresa, e coprire fino all’80% di ciascun prestito concesso.
Al 30 giugno 2018, data di riferimento per il 16° rapporto trimestrale, pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico, sono 2.148 le startup innovative che hanno ricevuto un prestito coperto dalla garanzia pubblica del FGPMI, per un ammontare complessivo di circa 750 milioni di euro. 666 startup hanno ricevuto più di un prestito, per un totale di 3.591 operazioni, che presentano in media una durata di circa quattro anni e mezzo e un importo di poco inferiore a 210mila euro.
Allo stato attuale, i prestiti già interamente rimborsati dalle startup – e che quindi non hanno richiesto l’attivazione della garanzia pubblica – rappresentano l’11,9% del totale e totalizzano 58,5 milioni di euro, mentre il 63,1% delle operazioni (ammontare complessivo: 657 milioni di euro) risulta in regolare ammortamento, ossia il rimborso del prestito da parte delle startup sta procedendo regolarmente. Sono solo 134 le operazioni per cui è stata effettivamente attivata la garanzia del Fondo – cioè per cui le startup non hanno restituito il prestito, probabilmente perché in stato di crisi aziendale – per un ammontare pari a 31,8 milioni di euro. Si noti come l’incidenza di crediti in sofferenza sulle operazioni verso startup sia nettamente più bassa rispetto a quella rilevata per le altre società di capitali di recente costituzione (2,9% contro 7,4%).
Analizzando la diffusione territoriale dello strumento, dai dati emerge come la garanzia del FGPMI venga utilizzata con maggiore frequenza nel Centro-Nord: la Lombardia è la regione che vanta il maggior numero di operazioni (941) e la più alta quantità di risorse mobilitate (241,8 milioni di euro), seguita da Emilia-Romagna e Veneto. Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, invece, si collocano ai vertici della classifica per tasso di adozione dello strumento: oltre 1 startup su 4 tra quelle iscritte in sezione speciale dall’entrata in vigore della policy hanno richiesto e ricevuto almeno un prestito garantito, contro un’incidenza media nazionale del 17,6%.
A metà 2016 la possibilità di utilizzare il Fondo di Garanzia in modalità gratuita e semplificata è stata estesa anche alle PMI innovative. A due anni di distanza, i prestiti erogati verso questa tipologia di impresa sono 214, per un ammontare totale che si attesta sui 66,4 milioni di euro.
L’Emilia-Romagna continua a essere in testa per ammontare complessivo erogato (15,6 milioni di euro), davanti alla Lombardia, che si pone al vertice per numero di operazioni (41 contro 37). Al 30 giugno, tutte i prestiti erogati in favore di PMI innovative risultano già rimborsati dalle imprese o in corso di ammortamento, per cui il tasso di crediti in sofferenza è pari a zero.
(fonte Mise)