Progettata nel 1909 e concepita dai mecenati fratelli Bogani, come edificio “ad uso esclusivo di laboratori artistici” per scultori, pittori e fotografi residenti nella zona di Brera, la Casa degli Artisti è una testimonianza di mecenatismo culturale, unica a Milano e rarissima in Europa.  Costruita tra il 1910 ed il 1911 all’incrocio tra corso Garibaldi e via Tommaso da Cazzaniga, la Casa degli Artisti precorse l’architettura razionalista e diventò ritrovo di Bohèmien e Scapigliati milanesi. Dal dopoguerra l’immobile ha subito un costante degrado fino a diventare inagibile.

Finalmente, il 20 giugno 2018 è arrivata l’ora della Conferenza Stampa da parte di Fabio Arrigoni e Elena Grandi, rispettivamente presidente e vicepresidente del Municipio 1, e di Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune di Milano. La Conferenza Stampa ha fatto sapere a tutto il mondo che la Casa degli Artisti tornerà ad essere centro vitale dell’arte e della cultura.

Si tratta di una rinascita resa possibile grazie a una virtuosa sinergia tra pubblico e privato. La Ducale S.p.A., società di sviluppo immobiliare del Gruppo Tecnocasa, contestualmente alla realizzazione del nuovo progetto “Habitaria Corso Garibaldi 95”, ha effettuato due preziosi interventi per la città di Milano: una nuova viabilità pedonale attraverso il complesso, per l’accesso ai giardini di via Tommaso da Cazzaniga e, soprattutto, il recupero integrale della vicina Casa degli Artisti.

La Ducale si è impegnata con il Comune di Milano nel riconsegnare alla città un pezzo di storia attraverso un ripristino il più fedele possibile all’originale, adeguandolo all’attuale uso nell’ambito di un rinnovato decoro urbano. Per la realizzazione, coniugando tradizione e architettura moderna e con lo scopo di offrire la più alta qualità nel rispetto dell’ambiente, sono state adottate le tecnologie più avanzate con soluzioni innovative per riscaldamento, condizionamento, geotermia, domotica, ventilazione meccanica controllata e fotovoltaico.

“Dal punto di vista architettonico – specificano Aldo Fontana e Tanja Bekjarova, progettisti e direttori lavori de La Ducale – si è voluto recuperare il contenitore culturale preservando l’integrità di parti originarie evidenziandone il loro carattere di autenticità. Gli spazi interni assumono così una nuova percezione reinterpretandoli con elementi contemporanei”.

L’affascinante storia della rinata Casa degli Artisti ha coinvolto tutti i partecipanti all’Annuale Conferenza Nazionale sul mercato immobiliare del Gruppo Tecnocasa, che si è svolta al pianterreno in data 13 settembre 2018. Il video di natura storica e il discorso di Luigi Cavuoto, presidente de La Ducale, hanno fatto venire i brividi ai presenti, rendendoli consapevoli sia di cosa è stato realizzato nel nome della bellezza, sia del dover diffondere quella bellezza a tanti.

Al riguardo il Municipio 1 ha pubblicato il 12 giugno 2018 il bando di gara per la gestione degli spazi, il cui canone di affitto è stato stabilito in 49.216 Euro. La concessione avrà una durata di 12 anni. Chi si aggiudicherà il bando dovrà gestire l’ospitalità degli artisti e le attività artistiche e culturali per le quali la casa è stata destinata fin dalle sue origini.

La palazzina, costituita da tre piani fuori terra, più tre ampi terrazzi, vedrà al pianterreno un’area aperta al pubblico e un ampio coffee shop che si estenderà anche all’esterno, attraverso una pensilina coperta che affaccia sul piccolo giardino segreto oggi curato dal Wwf.

Gli artisti di tutto il mondo avranno a Milano un luogo dove lavorare, farsi conoscere, creare reti e sinergie, fare nuove esperienze. L’edificio restaurato avrà, per volontà del Comune di Milano e del Municipio 1, la stessa funzione per cui è stato costruito: quella di casa degli artisti, con grandi atelier dove lavorare e spazi espositivi aperti al pubblico. Al pianterreno della casa, che sarà sempre aperto al pubblico, sarà inoltre possibile organizzare eventi, mostre, allestimenti.

La rinascita della Casa degli Artisti consentirà a Milano di accrescere significativamente la sua naturale vocazione alla cultura. Aver ridato splendore ad un edificio di grande pregio architettonico è un caso esemplare di unione di intenti tra pubblico e privato, una ripresa del mecenatismo culturale da parte di imprenditori illuminati che ha reso grande il nostro Paese a partire dal Rinascimento. Non resta che attendere la chiusura del bando per la scelta di chi avrà in concessione per dodici anni la Casa degli Artisti.

(com.unica 17 settembre 2018)

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