Sandra Petrignani e Alberto Bertoni sono i vincitori del 33esimo Premio Dessì
Sandra Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) per la Narrativa e Alberto Bertoni con “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno) per la sezione Poesia sono i vincitori del trentatreesimo Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977) che a Villacidro, sede della manifestazione e della Fondazione a lui intitolata che lo promuove, aveva le sue radici.
La cerimonia di consegna dei premi si è svolta la sera del 29 settembre a Villacidro in Sardegna: nell’occasione sono stati assegnati anche il Premio Speciale della Giuria a Ernesto Ferrero e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna a Vittorino Andreoli e Ferruccio de Bortoli.
Sandra Petrignani, scrittrice da tempo affermata (i suoi romanzi sono stati tradotti in Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone) e giornalista culturale, e Alberto Bertoni, ritenuto oggi in Italia un autore e critico importante sul versante poetico, docente di Letteratura italiana contemporanea e Prosa del Novecento all’Università di Bologna, sono stati proclamati vincitori e premiati nel corso della cerimonia, condotta dalla giornalista Roberta Floris, che si è svolta sabato nella cittadina del Sud Sardegna. Consegnati anche i premi che affiancano i due allori letterari: il Premio Speciale della Giuria allo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero, figura che ha attraversato in modo totale il mondo dei libri e dell’editoria (Ferrero ha voluto ricordare Sergio Atzeni e dedicare il suo premio allo scrittore sardo prematuramente scomparso nel 1995); e il Premio speciale della Fondazione di Sardegna allo psichiatra Vittorino Andreoli, che con i suoi studi e saggi si è sempre profondamente occupato del malessere dell’uomo e della società contemporanei, e al giornalista e scrittore Ferruccio de Bortoli, personalità di spicco, ex direttore del Corriere della Sera, de Il Sole 24 Ore, attualmente presidente della casa editrice Longanesi.
Insieme al prestigioso riconoscimento, a Sandra Petrignani e Alberto Bertoni è stato assegnato un premio dell’importo di cinquemila euro, mentre a ciascuno degli altri finalisti – Maria Pia Ammirati con “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori) e Giuseppe Marcenaro con “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore) per la sezione Narrativa, e Paolo Fabrizio Iacuzzi con “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore) e Vincenzo Mascolo con “Q. e l’allodola” (Mursia) per la Poesia – sono andati millecinquecento euro.
LE MOTIVAZIONI
“Scrive Sandra Petrignani in questo documentatissimo “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg”: “Ha sempre parlato di sé riuscendo a restare misteriosa”… Tutto questo e molto altro resta Natalia nelle pagine di Petrignani, scritte al suo singolare modo, cui ci ha da tempo abituati…”, si legge nella motivazione della giuria che ha assegnato l’alloro per la sezione Narrativa alla scrittrice nata a Piacenza (ma vive fra Roma e la campagna umbra), finalista con la stessa opera all’ultimo Premio Strega. E ancora: “Che libro è La corsara? Una biografia? Anche, ma non solo… Il disegno d’una stagione importante della letteratura italiana novecentesca? Impossibile negarlo… Petrignani pone in epigrafe una significativa citazione dal Garboli di Pianura proibita: “Dove va a finire, nei libri che leggiamo, la persona fisica che li ha scritti?”… Ne è venuto fuori un libro di rara intensità e necessità”.
Alberto Bertoni, un nome conclamato della poesia italiana contemporanea, ha vinto invece la sezione del Premio dedicata alla Poesia: “I versi che Alberto Bertoni ha raccolto in “Poesie 1980–2014″ non sono la semplice collezione di libri precedenti e neppure un’antologia personale di un poeta che ha attraversato le generazione del post-moderno, ma semmai”, si legge nella motivazione della giuria, “una “nuova opera” che per correzioni minime e soprattutto lavoro di accostamenti e “montaggi” trova, in una scelta ampia delle poesie di oltre un trentennio, geometrie e significati nuovi…Siamo di fronte a un poeta che nella piena maturità dei mezzi espressivi non rinnega anzi esalta la grande tradizione novecentesca della riflessione implicita sul e nel proprio lavoro…”.
La commissione giudicatrice ha deciso di attribuire il Premio speciale della Giuria allo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero perché “non sono molti a poter vantare, come Ernesto Ferrero, una carriera nel mondo della cultura contrassegnata da tanti successi ed incontri, ad aver saputo unire felicemente il lavoro in campo editoriale con un’importante attività creativa autonoma e una notevole capacità organizzativa”; e per sottolinearne “l’eleganza e l’acutezza, l’ironia e l’urbana gentilezza che hanno sempre contraddistinto il suo tratto e la sua scrittura, sì da farne un modello di civiltà e di cultura…”.
Uno dei due Premi Speciali della Fondazione di Sardegna, alla sua terza edizione, è stato assegnato allo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli. “Rappresenta una delle voci più autorevoli della psicologia umanistica e assume una posizione critica nei confronti dell’alienazione sociale subita dall’uomo contemporaneo”, così la motivazione. “Acuto osservatore del “male di vivere” che caratterizza il mondo moderno, fornisce ai lettori percorsi alternativi all’homo stupidus stupidus, frutto passivo di una società basata sull’avere e in continua fuga dai valori dell’essere… Il nostro autore diventa pertanto paladino di un’umanizzazione che richiama nei contenuti la saggezza orientale e i principi di un universale bisogno di fratellanza”.
L’altro Premio speciale della Fondazione di Sardegna è stato conferito al giornalista e scrittore Ferruccio de Bortoli, perché “preciso, informato, equilibrato, poco voglioso di apparire, misurato, asciutto nella scrittura, attento, sensibile… con una maturità e una qualità che sono spesso sconosciute a un giornalismo che troppo spesso ha fatto della partigianeria la sua caratteristica principale, quando non unica” e perché è riuscito “con i suoi editoriali e i suoi articoli a restituire un senso civile alla sua professione”.
Le opere vincitrici del trentatreesimo Premio Dessì sono state selezionate fra tutte quelle iscritte al concorso letterario – 263 per la Narrativa e 139 per la Poesia – dalla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis e il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci.
Sandra Petrignani e Alberto Bertoni iscrivono dunque i loro nomi nell’albo d’oro del Premio Dessì, accanto a quello di scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, e di poeti come Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis e Maria Grazia Calandrone.
Calato il sipario sulla serata clou delle premiazioni, prosegue sino a domani, mercoledì 3 ottobre, il fitto programma di appuntamenti culturali e di spettacolo che fa da cornice alla trentatreesima edizione del Premio “Giuseppe Dessì”, promossa e organizzata dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal Comune di Villacidro con il contributo dell’Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, il patrocinio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del GAL Linas Campidano e la collaborazione dei festival letterari Tuttestorie e Marina Cafè Noir.