Una Medaglia d’Oro al valor militare alla Brigata Ebraica
L’Ambasciatore d’Italia in Israele, Gianluigi Benedetti, ha consegnato la Medaglia d’oro al valor militare alla Brigata Ebraica nel corso di una cerimonia che si è svolta al Bet Hagdudim (Museo dei Battaglioni) di Avihayil, vicino a Natanya. L’importante riconoscimento è stato conferito dal Presidente Sergio Mattarella e consegnato al Generale dei Carristi-7 Brigata, Guy Hasson. “Molto commovente è stato l’incontro con due veterani della Brigata, Asher Dishon e Gideon Gilboa.” ha affermato Beniamino Lazar, presidente del Comites di Gerusalemme, che ha partecipato alla cerimonia.
La Brigata Ebraica, come unità autonoma inquadrata nell’VIII Armata del Generale Montgomery, nacque nel settembre 1944 per volontà di Winston Churchill che dichiarò “mi è sembrato opportuno che un’unità formata esclusivamente da soldati di questo popolo, che così indescrivibili tormenti ha subito per colpa dei nazisti fosse presente come formazione a se stante”. “Era un riconoscimento dovuto alla partecipazione di oltre un milione di ebrei, sin dall’inizio della guerra contro il nazifascismo, arruolati negli eserciti alleati e combattenti su tutti i fronti”, ricorda Lazar. “Dalla sola Palestina mandataria partirono circa 35 mila volontari (italiani, polacchi, ucraini, ecc.) più 15 mila membri del Jewish Settlement Police, un’unità della polizia ebraico-palestinese, incaricata di proteggere gli insediamenti rurali ebraici dagli attacchi arabi. Questo mentre il Gran Mufti di Gerusalemme, che dal 1941 risiedeva a Berlino, ospite di Adolf Hitler, organizzava una unità Waffen SS bosniaca, responsabile dell’omicidio di ebrei e serbi, e progettava di applicare la soluzione finale agli ebrei di Palestina, se Rommel e i suoi alleati avessero sfondato a El Alamein”.
Un riconoscimento quello del Parlamento italiano, avvenuto con legge del 18 luglio 2017, grazie all’impegno dell’On. Lia Quartapelle, al valore di quei soldati che con abnegazione e anche con sacrificio della vita, combatterono per la liberazione dell’Italia, ma anche – conclude – una risposta e un monito a quanti da alcuni anni contestano la presenza delle insegne della Brigata nei cortei del 25 aprile.
(com.unica, 5 ottobre 2018)