La deportazione di oltre mille ebrei dal Ghetto di Roma il 16 ottobre 1943 è stata ricordata dalla comunità ebraica di origine italiana in Israele con una cerimonia allo Yad Vashem, il Museo della Shoah. Nella Tenda della Rimembranza del Memoriale è stata riavviata la fiamma perenne che arde per i sei milioni di ebrei uccisi dai nazisti.

“È un dovere ricordare ciò che successe 75 anni fa a Roma”, ha detto l’ambasciatore d’Italia in Israele, Gianluigi Benedetti, intervenendo al convegno seguito alla cerimonia, alla quale erano presenti anche il presidente della Rai, Marcello Foa, e il console generale d’Italia a Gerusalemme, Fabio Sokolowicz. “Noi oggi siamo qui a rievocare una tragica pagina, in particolare per la comunità ebraica romana e, nel complesso, per l’Italia”, ha aggiunto Benedetti.

Al convegno è intervenuto Sergio della Pergola, presidente della Hevrà, l’associazione degli ebrei di origine italiana in Israele. Il 16 ottobre è diventato “il simbolo” delle persecuzioni antiebraiche in Italia, ha detto della Pergola, che ha anche ricordato i Giusti italiani, oltre 600 su un totale complessivo di 26.000. Tre ebrei italiani, Leone PasermanDaniele Nissim Sergio Del Monte, hanno poi raccontato la loro storia e ricordando chi li aiutò.

(com.unica, 19 ottobre 2018)

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