L’arte totale di Gio Ponti in mostra al MAD di Parigi
Architetto e designer tra i più influenti del XX secolo, anche se oggi Gio Ponti è ammirato dal pubblico di appassionati e desiderato dai collezionisti, il suo lavoro è ancora poco conosciuto in Francia. Il Musée des Arts Décoratifs di Parigi dedica proprio a Ponti un’importante retrospettiva che si è aperta il 19 ottobre, la prima mai organizzata in Francia, dal titolo “Tutto Ponti, Giò Ponti archi-designer“.
La rassegna, in programma sino al 10 febbraio 2019, ripercorre tutto l’iter creativo di Ponti, dal 1921 al 1978, e mette in luce la sua straordinaria versatilità che lo ha portato a occuparsi di architettura, design industriale, arredamento, tessuti, illuminazione, arte vetraria, ceramica, oreficeria, editoria. Per raccontare il suo percorso multidisciplinare la mostra propone quasi 500 lavori, alcuni dei quali mai mostrati precedentemente, con l’intento di fare scoprire al grande pubblico l’universo creativo di questo importante personaggio della scena italiana che ha ispirato e continua ad ispirare designer e artisti in tutto il mondo.
Allestita cronologicamente, la mostra ripercorre i sei decenni della carriera di Ponti e si apre con l’evocazione della Concattedrale Gran Madre di Taranto, capolavoro tardivo dell’architetto inaugurato nel 1970; seguono le tre sezioni della rassegna: gli oggetti, i mobili e i progetti architettonici, questi ultimi illustrati attraverso disegni, maquette, fotografie e filmati d’epoca. Un percorso in cui si possono apprezzare sia le sue collaborazioni con le grandi aziende come Richard Ginori, Cassina, Christofle e Fontana Arte, che quelle con artigiani e piccole imprese da cui sono nati lavori particolari come gli oggetti in cartapesta e in rame smaltato.
Nella parte finale della mostra, sei stanze d’epoca, una per ogni decennio, con ricostruzioni spettacolari che sottolineano l’approccio globale del suo lavoro. Sei ambienti che scandiscono il suo percorso: dalla villa fuori Parigi “L’Angelo Volante” a Palazzo Montecatini a Milano, da Palazzo Bo-Università di Padova all’Hotel Parco dei Principi a Sorrento, dalla casa di Giò Ponti in via Dezza a Milano a Villa Planchart a Caracas. Da non perdere, inoltre, una sezione dedicata al teatro: Ponti aveva lavorato per la Scala, curando opere e balletti, e qui sono presentati i disegni realizzati per questi eventi. E poi c’é un rotolo, mai esposto precedentemente, che è il soggetto per l’edizione di un film su Enrico IV di Pirandello. Ponti avrebbe voluto farne un film e creò uno storyboard.
La scenografia della mostra è realizzata dall’Agenzia Wilmotte & Associés in collaborazione con l’artista grafico Italo Lupi. In occasione della mostra, è stato pubblicato il catalogo “Giò Ponti, Archi designer” (pag.320, 400 illustrazioni, 55 euro), edito nella versione francese da Mad e in quella inglese da Silvana Editoriale.
(com.unica, 4 novembre 2018)