A 48 ore dal voto negli Stati Uniti per eleggere 435 deputati, 35 senatori e 36 governatori, il New York Times ricorda che gli occhi sono puntati soprattutto su Florida e Georgia e che le spese sostenute per la tumultuosa campagna elettorale supereranno i 5 miliardi di dollari, facendone la più costosa delle tornate di metà mandato.

Queste vista elezioni, viste da molti osservatori come una sorta di referendum sulla politica di Trump, hanno rivelato profonde tensioni nella coalizione politica del presidente, oggi di fatto confinato in una ristretta area di comunità conservatrici. L’attenzione intermittente dei repubblicani sui dati soddisfacenti dell’economia – come il rapporto del venerdì che mostra una forte crescita dell’occupazione – è stata però sopraffatta dal messaggio incendiario del capo della Casa Bianca sul nazionalismo. Mentre lo stesso Trump mantiene una forte presa su molti stati rossi e elettori bianchi della classe lavoratrice, le sue parole contro gli immigrati e l’inclinazione al ridicolo si sono rivelate destabilizzanti, con il partito che ha perso larghe fette di elettorato tra i moderati più ricchi nelle aree metropolitane chiave per il controllo della Camera.

Secondo gli ultimi sondaggi, i democratici potrebbero conquistare 23 seggi alla Camera dei Rappresentanti, ottenendo la maggioranza, come paventato dallo stesso Donald Trump (Cnn), mentre i repubblicani sarebbero favoriti per mantenere il controllo del Senato (Reuters). 

(com.unica, 4 novembre 2018)

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