21 novembre 1963, muore “l’uomo di Alcatraz”
[ACCADDE OGGI]
Il 21 novembre 1963, nel centro medico per prigionieri federali di Springfield nel Missouri, muore all’età di 73 anni Robert Franklin Stroud, “l’uomo di Alcatraz”. 54 anni complessivi passati in galera con 42 anni di isolamento. Era figlio di immigrati tedeschi stabilitosi a Seattle, la città più popolata dello Stato di Washington. Robert, Bob lo chiamava la madre che lo adorava, aveva un carattere irrequieto, impulsivo e violento.
Scappò di casa quando aveva 17 anni per stabilirsi in Alaska dove conobbe una ballerina e prostituta di vent’anni più grande di lui. Se ne innamorò fino al punto di lasciare che la donna continuasse nella sua attività di meretrice e, per sua colpa, per vendicare l’oltraggio subito dalla donna, commise il suo primo delitto uccidendo un compagno di lavoro un certo Charlie Von Dahmer. Fu condannato per omicidio colposo alla pena di 12 anni e fu rinchiuso nel penitenziario federale sull’Isola di McNeil, lo stesso che ospiterà, tra gli altri criminali, Charles Manson, il folle musicista statunitense che con l’intento di uccidere Roman Polanski massacrò tutti gli occupanti della villa del noto regista. Nel carcere di McNeil, il violento e ribelle Robert Stroud aggredì un infermiere e un detenuto che si erano rifiutati di procurargli della morfina. Guadagnatosi una ulteriore condanna a sei mesi fu trasferito nel penitenziario di Leavenworth, in Kansas dove, per reazione al divieto di ricevere le visite dell’amata madre Elizabeth, uccise una guardia carceraria. Venne condannato a morte e solo grazie ai pellegrinaggi della mamma che inoltrò diverse domande di grazie, riuscì ad evitare il cappio e la condanna a morte fu tramutata in carcere a vita dall’allora presidente Wilson. Il direttore del carcere di Leavenworth un certo Morgan non digerì la decisione del presidente Wilson e si adoperò il più possibile per rendere non facile la vita a Stroud: ordinò che il detenuto Robert Stroud fosse rinchiuso in isolamento per l’intero periodo della sua detenzione. Fu durante questo periodo che Stroud, in una gelida mattinata, imbattutosi in un uccellino morente che giaceva nel piccolo cortile dove godeva dell’ora di aria, lo raccolse, riuscì a salvarlo e si dedicò allo studio dell’ornitologia.
Raccolse oltre 300 canarini, li studiò e alla fine scrisse ben due volumi “Malattie del canarino” e “Studio delle malattie degli uccelli”. Le due pubblicazioni gli valsero l’ammirazione di tutti gli amanti degli uccelli ed anche quelle di una larga parte del mondo scientifico. Di contro, gli fu vietato di continuare gli studi ornitologici, gli fu proibito di avere uccelli nella cella e fu trasferito al penitenziario di Alcatraz, anche qui in assoluta segregazione.
E da questo carcere, anche a causa dei due libri che scrisse, uno la sua biografia e l’altro un libro denunzia sulla vita nelle carceri, che il suo nome varcherà le gelide acque della “roccia” di Alcatraz e arriverà ad Hollywood per ispirare molti registi a realizzare film denunzia dell’aberrante stato detentivo nelle prigioni americane. Fra tutti il bellissimo film del 1962 di John Frankenheimer, “L’uomo di Alcatraz” nella superba interpretazione di Burt Lancaster. Non possiamo dire se la storia del “birdman di Alcatraz” ha contribuito alla chiusura del carcere dell’isola rocciosa della Baia di San Francisco.
Sta di fatto che Alcatraz fu chiuso nello stesso anno della morte di Robert Stroud nel 1963 ed oggi è la sede di un museo visitato ogni giorno da migliaia di visitatori desiderosi di sapere come viveva Robert Stroud “l’uomo degli uccelli”. Le guide giurano che quasi nessuno riuscì a scappare da quella prigione di massima sicurezza. Clint Eastwood li ha smentiti raccontando la storia vera di Frank Morris e dei suoi compagni John Anglin e Clarence Anglin che, con il solo aiuto di un cucchiaio, riuscirono a realizzare la “Fuga da Alcatraz”. La fuga da quell’inferno di prigione Robert Stroud non la tentò mai. Gli bastava guardare dalle sbarre il volo degli uccelli che avevano dato un senso alla sua drammatica vita.
(Franco Seccia/com.unica, 21 novembre 2018)