Nell’ambito della rassegna “Libri Barberini / Corsini“, a cura di Silvia Pedone, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 21 novembre, alle ore 18.00, si terrà nella sede di Palazzo Barberini la presentazione in anteprima assoluta del libro “Il Novecento. Dal Futurismo al Neorealismo” di Vittorio Sgarbi (La Nave di Teseo, 2018) che uscirà nelle librerie a partire da giovedì 22. “La storia del Novecento italiano di Sgarbi ha, mascherata, la forma del diario, al presente e al passato. È una storia in prima persona. L’autore c’è anche quando non c’era, anche se non era ancora nato”, scrive nella prefazione Franco CordelliLa presentazione, introdotta dal direttore delle Gallerie Nazionali, Flaminia Gennari Santori, prevede l’illustrazione da parte di Vittorio Sgarbi di alcune delle opere d’arte raccontate nel libro.

“Dal Trecento all’Ottocento, fino a Tiepolo e Canova, l’Italia è stata il luogo privilegiato della manifestazione dello Spirito del mondo, che poi, improvvisamente, si trasferisce in Francia con gli impressionisti”, spiega lo stesso Sgarbi. “Negli anni Cinquanta del dopoguerra, lo Spirito del mondo si sposta in America, con Jackson Pollock, i grandi pittori dell’Informale e, nel 1958, con la Pop Art. E l’Italia? Piero della Francesca “accade” nel 1450 ma ritorna ad accadere nella consapevolezza dei pittori francesi come Seurat; e, ancora, Piero “riaccade” con il Cubismo e con Morandi. Senza Piero della Francesca sarebbe impensabile Balthus. Quindi l’accadere in un luogo dello Spirito del mondo è un accadere “per sempre”, vuol dire “eternarsi”.

La storia dell’arte del Novecento è un percorso altalenante tra fenomeni che sono ormai delocalizzati rispetto all’Italia, che deflagrano altrove ma restano consapevoli dello spirito italiano, come avviene per i pittori futuristi o per Giorgio de Chirico, un artista greco, diventato italiano, che vive a Parigi. Il percorso di questo primo volume dedicato al Novecento rende conto dunque di un intreccio di pulsioni, fatto di moti in avanti e arretramenti, di futuro e passato. Un libro che si avventura nel genio inquieto del Novecento, per far capire come, in un secolo in cui l’Italia non è più il primo paese per l’arte, ci sono però artisti formidabili, che a volte hanno varcato i confini nazionali, ma spesso non hanno conosciuto risonanza mondiale: degli uni e degli altri cerco di rendere conto e di dare testimonianza. Modigliani, Boccioni, de Chirico, Morandi, Carrà, Casorati, il ventennio fascista, la scuola romana, Guttuso e molte altre sorprendenti scoperte”. 

Nato a Ferrara, critico e storico dell’arte, Vittorio Sgarbi ha curato mostre in Italia e all’estero, è autore di saggi e articoli. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54. Biennale d’Arte di Venezia. Tra i suoi ultimi libri: L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009), Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010), Le meraviglie di Roma (2011), Piene di grazia (2011), L’arte è contemporanea (2012), Nel nome del figlio (2012), Il tesoro d’Italia (2013), Il punto di vista del cavallo. Caravaggio (2014), Gli anni delle meraviglie (2014), Dal cielo alla terra (2015), Rinascimento (con Giulio Tremonti, 2017). Con la casa editrice La nave di Teseo ha pubblicato Parmigianino (2016), La Costituzione e la Bellezza (con Michele Ainis, 2016), Dall’ombra alla luce (2016), Dal mito alla favola bella (2017). 

com.unica, 21 novembre 2018

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