L’intervista al Maestro Giuseppe Lanzetta, direttore dell’Orchestra da Camera Fiorentina

La Regione Toscana, nell’ambito delle celebrazioni per ricordare l’abolizione della pena di morte avvenuta il 30 novembre del 1786 (per la prima volta al mondo) ad opera del Granduca di Toscana, Pietro Leopoldo di Lorena, promuove un grande evento di musica sacra: l’Orchestra da Camera Fiorentina, per l’occasione al gran completo (34 elementi) e diretta dal Maestro Giuseppe Lanzetta – insieme al Coro Harmonia Cantata diretto da M° Raffaele Puccianti – ha celebrato Mozart nel giorno del 227° anniversario della sua scomparsa (5 dicembre 1791).

Nella suggestiva cornice della splendida basilica fiorentina di S.Croce e dinanzi ad oltre 1.250 spettatori, sono stati eseguiti tre brani: M. Bichon: Iremuri (prima esecuzione assoluta); W.A. Mozart: Ave Verum Corpus per Coro e Archi kv 618 ; W.A. Mozart: Requiem per Soli Coro e Orchestra in Re minore kv 626.

Naturalmente la grande attesa era soprattutto per la “Messa da Requiem”, ultima opera del catalogo di Mozart, il cui fascino è da sempre avvolto dalla leggenda, a cominciare dalle circostanze della sua nascita, dalla coincidenza del lavoro funebre che si intreccia con la morte dell’autore (come se si fosse trattato di un segno del destino) e persino della sua attribuzione, posto che Mozart scomparve prima della sua ultimazione.

L’orchestra da Camera Fiorentina non ha affatto deluso le attese del folto pubblico in coda sin da due ore prima: precisa ed energica la direzione del M° Lanzetta, ottima l’esecuzione, mirabile l’impasto sonoro sia nelle sole parti strumentali che a sostegno del coro, bravi i solisti (il soprano Caterina Bevacqua, il contralto Patrizia Scivoletto, il tenore Vladimir Reutov e il basso Diego Colli).


Maestro Lanzetta, il Requiem di Mozart è un’opera celebratissima in tutto il mondo, ma il contesto della Basilica di S. Croce aggiunge se possibile un ulteriore pathos: possiamo dire che il contesto valorizza in modo impareggiabile  il carattere solenne e liturgico di questo capolavoro?

Suonare tra le urne di Michelangelo, Machiavelli, Galilei, Alfieri, Foscolo e Rossini è un’emozione unica. Peraltro siamo oramai alla 7^ edizione dell’evento: iniziammo con l’ex assessore del Comune di Firenze Prof. Givone, il quale commentando la lunghissima fila di persone che attendeva di poter entrare nella basilica mi disse “hai toccato il cuore dei fiorentini!”. L’aver promosso un’occasione di ascolto di un’opera così importante di Mozart per un numero così grande di fiorentini è per me motivo di particolare orgoglio e soddisfazione.

Qual è il passaggio del Requiem che la emoziona di più?

La Lacrimosa è per me il brano più struggente: mi è capitato anche ieri di commuovermi mentre dirigevo.

Il Requiem è stato preceduto dall’esecuzione dell’Ave Verum Corpus di Mozart e da un’opera inedita di Bichon, compositore di appena 23 anni: quali sono le ragioni di questa scelta?

Crediamo davvero molto nella valorizzazione dei giovani autori e tra le tante iniziative siamo particolarmente fieri della convenzione con la Scuola della Musica di Fiesole per cui periodicamente eseguiamo le musiche in prima assoluta di un giovane compositore che diventa così protagonista in un contesto di particolare rilievo, come il concerto di ieri in S. Croce. In tal modo pensiamo di educare il grande pubblico anche al linguaggio della musica contemporanea. L’Ave Verum Corpus è un mottetto composto da Mozart pochi mesi prima della morte ed è un brano corale che consente di entrare molto bene nell’atmosfera del Requiem.

La composizione del Requiem rappresenta un’autentica riflessione dell’uomo di fronte alla morte e al congiungimento col divino: dal punto di vista di chi dirige l’orchestra, quali sono le principali difficoltà tecniche?  

Sicuramente il coordinamento del coro con l’orchestra, in particolare quando il coro è formato da semiprofessionisti.

Quali sono i principali prossimi appuntamenti dell’Orchestra da Camera Fiorentina?

Mi limito a segnalare due appuntamenti: il concerto del 15 dicembre con il solista d’organo Ton Koopman e proprio oggi ho avuto la notizia che anche quest’anno (per il 31° anno) faremo il concerto di Capodanno in Piazza della Signoria a Firenze.

Marco Mariani, com.unica 7 dicembre 2018

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