Domenica 27 gennaio ad Alfonsine (Ravenna). Teatro Gulliver – Piazza della Resistenza, ore 16.30

Musicaust è un evento-concerto che vuole dare luce alle donne deportate o perseguitate dai regimi nazifascisti, attraverso la storia di alcune musiciste, pittrici, poetesse. Alcune di esse riuscirono attraverso le arti a trasformare la loro disperazione dilaniante, a sublimarla, a trasformarla in quel sottile grimaldello per poter aprire un varco, per permettere di far percepire a se stesse ed agli altri, il “vivere”, in piccola parte. Alcune musiche sono state raccolte nel tempo da Miriam Di Pasquale, pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra, che insegna alla Fondazione Milano. Esploratrice degli universi sonori e profonda conoscitrice di diverse culture, la Di Pasquale suona e racconta “al femminile” in alcuni suoi progetti, primo dei quali “Alma e le altre”, dedicato ad Alma Schindler Mahler

Ai brani musicali eseguiti in Musicaust si alterna il racconto storico delle deportazioni, spiegato dal giornalista Alan Davìd Baumann, con l’ausilio di testimonianze, tra le quali quelle di Edith Bruck e delle opere pittoriche di Eva Fischer. Per alcune artiste si è trattato di vivere forse le loro ultime ore con dignità, facendo quello che più elevava l’essere umano: suonare, esprimersi. La musica divenne così un grande “strumento di resistenza” e un concerto di memoria al femminile è la metafora che, come donne, tentiamo di proporre perché consce dell’eredità ricevuta e consapevoli della necessità di consegnare intenzioni. Vi furono i concerti clandestini nell’Amsterdam occupata, organizzati da Rosy Wertheim; le composizioni di Henriette Bosmans; chi trascorse quelle tetre esperienze, come la violinista Alma Rosé, nipote di Gustav Malher, che fu direttrice dell’orchestra femminile ad Auschwitz; oppure la violoncellista Anita Lasker Wallfish e Ilse Weber, cui poemi e brani sono sopravvissuti. 

Vi fu anche la pianista Alice Herz-Sommer che riuscì a salvare la vita propria e del figlio grazie al suo ferreo carattere. Si tratta di donne che riuscirono a rimanere ancorate alla loro forza interiore, una energia creatrice e di madre, una forza motrice capace di condividere ed aggregarsi, un amore incondizionato. Musicaust non è solo un concerto ma un evento confacente a luoghi, età degli spettatori/visitatori. Assieme a mostre d’arte e fotografia, il titolo della manifestazione diventa Ebrei per caso. In ambito scolastico, viene presentato con il titolo Uno, due, tre stella. Un particolare ringraziamento ad Antonietta Di Carluccio, Direttrice del Museo della Battaglia del Senio, per aver voluto ospitare la prima di Musicaust. 

Maggiori informazioni su ABEF (www.abef.it).  

com.unica, 25 gennaio 2019

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