Verso un Europa più sostenibile, il Libro bianco della Commissione
Nel quadro del dibattito sul futuro dell’Europa avviato con il Libro bianco della Commissione del 1º marzo 2017, la Commissione ha pubblicato un documento di riflessione per un’Europa sostenibile entro il 2030. Annunciato come follow-up al discorso sullo stato dell’Unione 2017 del Presidente Juncker, il documento fa parte del fermo impegno dell’UE di realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, anche in relazione all’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Esaminando l’ampiezza delle sfide cui l’Europa è confrontata e presentando, a titolo di esempio, alcuni scenari per il futuro, il documento intende orientare la discussione su come conseguire al meglio questi obiettivi e sul modo migliore in cui l’Unione europea possa apportare il suo contribuito entro il 2030. Sulla base di quanto è stato fatto negli ultimi anni, gli scenari proposti evidenziano la necessità di attuare ulteriori misure se l’UE e il mondo vogliono assicurare un futuro sostenibile nell’interesse del benessere dei cittadini.
“Lo sviluppo sostenibile ha la sua origine e i suoi limiti nelle persone, il suo fine è rendere la nostra economia e la nostra società sostenibili e prospere allo stesso tempo”, ha commentato Frans Timmermans, primo Vicepresidente della Commissione europea. “Ci consente di difendere il nostro modo di vivere e di migliorare le prospettive di benessere dei nostri figli e nipoti per quanto riguarda la parità, un ambiente naturale sano e un’economia prospera, verde e inclusiva. Il nostro compito consiste nel salvaguardare il nostro pianeta a vantaggio di tutti. L’Europa può e deve fare da guida lungo questo cammino”.
Secondo Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, “la sostenibilità è nel DNA europeo. Si tratta di fare in modo che le generazioni future godano di opportunità pari alle nostre o anche migliori, nel rispetto delle limitate risorse del nostro pianeta. Il piano di investimenti per l’Europa contribuisce a coinvolgere il settore privato e il piano d’azione per una finanza sostenibile facilita la creazione di un nuovo mercato per gli investimenti sostenibili. Modernizzando le nostre società in modo inclusivo, integrando pienamente l’economia circolare e sfruttando i vantaggi delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, possiamo perseguire la neutralità climatica e consegnare ai nostri figli un pianeta in condizioni migliori”.
Nel corso degli anni, l’UE è divenuta un pioniere nel campo della sostenibilità, con standard sociali e ambientali tra i più elevati al mondo, e ha sostenuto vigorosamente l’accordo di Parigi sul clima e soluzioni innovative come l’economia circolare. Fin dall’inizio del suo mandato, la Commissione Juncker ha integrato le priorità dello sviluppo sostenibile nelle sue politiche.
Tuttavia, come il resto del mondo, l’UE si trova ad affrontare sfide complesse, mutevoli e urgenti, riguardanti in particolare il debito ecologico e i cambiamenti climatici, i cambiamenti demografici, la migrazione, la disuguaglianza, la convergenza economica e sociale e la pressione sulle finanze pubbliche. Inoltre, tentazioni isolazionistiche e nazionalistiche sempre più forti sono un segnale del fatto che troppi cittadini europei non si sentono protetti a sufficienza in questo mondo che cambia. Questi fatti innegabili non dovrebbero instillarci paura, ma incitarci ad agire. Il documento di riflessione si concentra sulle fondamentali basi strategiche su cui basare la transizione verso la sostenibilità, che comprendono il passaggio da un’economia lineare a un’economia circolare, la correzione degli squilibri nel nostro sistema alimentare, l’energia del futuro, gli edifici e la mobilità; il documento illustra inoltre i modi per garantire che questa transizione sia equa e non lasci indietro niente e nessuno. Il documento si concentra inoltre sugli attivatori orizzontali, che devono essere alla base della transizione verso la sostenibilità soffermandosi sui seguenti aspetti: istruzione, scienza, tecnologia, ricerca e innovazione e digitalizzazione; finanza, fissazione dei prezzi, fiscalità e concorrenza; condotta responsabile, responsabilità sociale delle imprese e nuovi modelli d’impresa; commercio aperto e fondato su regole; governance e coerenza delle politiche a tutti i livelli.
Il documento si conclude sottolineando l’importanza che l’UE sia un pioniere nella transizione verso un’economia sostenibile a livello mondiale, dal momento che le nostre politiche avranno solo un impatto limitato sul pianeta se altri perseguono strategie contrastanti. Il documento presenta tre scenari per stimolare la discussione su come dare seguito agli obiettivi di sviluppo sostenibile all’interno dell’UE. Tali scenari sono esemplificativi: intendono offrire una gamma di idee e promuovere il dibattito e la riflessione. Il risultato finale potrebbe essere una combinazione di taluni elementi tratti dai singoli scenari. I tre scenari sono: una strategia generale dell’UE relativa agli OSS per orientare le azioni dell’UE e degli Stati membri; un’integrazione continua degli OSS da parte della Commissione in tutte le pertinenti politiche dell’UE, ma senza imporre misure agli Stati membri; puntare di più sull’azione esterna, consolidando al contempo il principio della sostenibilità a livello dell’UE.
com.unica, 4 febbraio 2019