Il cibo che unisce: l’Italia, la Cina, l’Egitto e “l’inaugurazione” della Via della Seta
“Il Cuoco Contadino” sulla via di Marco Polo: progetto inter-accademico a tema gastronomico
Il Cairo, febbraio 2019 – Si è chiusa sull’isola di Zamalek, oasi metropolitana della capitale d’Egitto Il Cairo, la prima tappa di un avvenimento unico al mondo. Tre nazioni, Italia, Cina ed Egitto si sono riunite per festeggiare il capodanno cinese inaugurando un progetto inter-accademico che ripercorre in chiave gastronomica il viaggio del celebre mercante veneziano Marco Polo. La stessa Via della Seta che per millenni ha unito Roma a Pechino, attraverso il Mare Oceano, diventa la strada per sbarcare in Egitto, ricollegando la Cina all’Italia. Un evento unico di dialogo in interculturale che prende le mosse dal cibo per gettare un ponte tra civiltà apparentemente distanti e che dal 26 al 31 gennaio al Cairo ha visto le sale dell’Hotel Flamenco del Cairo animarsi con master class di cucina, tavole rotonde, cene, showcooking e interventi istituzionali.
L’Ambasciatore Cinese al Cairo H.E. Hang Bing durante il suo discorso tenuto durante la manifestazione ha esordito: “Vorrei ringraziare tutti i presenti per aver reso questo evento possibile. La via della seta è una strada di amicizia, un modo antico per condividere le nostre culture e conoscenze. La cucina anticamente era il modo per mostrare la propria cultura alle altre popolazioni. Così, questa è l’occasione non solo per divulgare la cucina cinese, ma per mostrare i risultati di una fruttuosa collaborazione tra Est e Ovest e rafforzare questo legame.”
Era infatti il 1271 quando Marco Polo partiva da Venezia per quella che sarebbe diventata la leggendaria storia di un viaggio tra civiltà allora sconosciute, favolosi tesori, terre rigogliose di frutti e cibi sontuosi e rare spezie, raccolte nel celebre libro “Il Milione”. Questa rotta, nota come la via della seta, passa da San Giovanni d’Acri in Terrasanta, per la Turchia, la Persia, l’Afghanistan e, attraversando il deserto del Gobi, fino al Catài; fu percorsa da viaggiatori e mercanti che crearono scambi di merci, idee e conoscenze, generando contaminazioni assorbite dai cibi quotidiani. Questa ritualità alimentare, identitaria e portatrice di tradizioni, diventa oggi terra fertile di fusione e diffusione culturale, carica di antiche tradizioni da non perdere e tramandare.
“L’Egitto posizionato tra l’Italia e la Cina e, per questo, è punto d’incontro tra la cultura d’oriente e quella d’occidente” – ha proseguito l’Ambasciatore Cinese al Cairo H.E. Hang Bing – “ e possiede una rigogliosa e antica cultura gastronomica che risale ai tempi dei Faraoni esercitando la sua forte influenza sulle tradizioni culinarie mediterranee e mediorientali.”
La delegazione italiana, che ha organizzato e documentato la prima tappa di questo inedito viaggio di scoperta e conoscenza dei sapori del mondo, è stata composta da David Abatecola (project manager), dal Prof. Ruggero Andrisano Ruggieri (Università di Salerno), dallo chef Pietro Parisi (Executive Chef) e da Sara De Bellis (Direttore editoriale MangiaeBevi, curatore sezione “Viaggia”).
Importante anche l’intervento del Consigliere Culturale Cinese H.E. Shi Yuewen: “La settimana di cucina cinese e italiana in armonia – the Taste of Sunshine – è parte della “Happy Spring Festival” del 2019. Negli ultimi 10 anni abbiamo lavorato con amici di tutto il mondo per sperimentare e condividere le eccellenze delle culture e oggi siamo lieti di dare il benvenuto a Il Cairo a quattro chef professionisti della provincia cinese di Shanxi. Dal 26 al 31 gennaio, la “cultura della pasta” sarà il tema tramite il quale gli chef cucineranno più di 30 specialità del patrimonio culturale cinese. Questa è una festa golosa in un capolavoro di ospitalità egiziana, in vista di un’armoniosa comunione di cultura tra Oriente e Occidente attraverso la cucina tradizionale di Cina e Italia.”
Il progetto di formazione, la Masterclass e la filosofia del Cuoco Contadino
Il progetto, che ha visto collaborare attivamente l’Università di Salerno, l’Associazione UNISAPORI, l’Università del Cairo, le Autorità Egiziane, l’Istituto Italiano di Cultura al Cairo e il Centro Culturale Cinese al Cairo, è stato fortemente sostenuto dal Dipartimento di Scienze Umane Filosofiche e della Formazione dell’Università di Salerno – nella persona del Prof. Ruggero Andrisano Ruggieri – e dall’Executive Chef Pietro Parisi (portavoce dell’Associazione Chef “Il Cuoco Contadino” e Ambasciatore della Dieta Mediterranea) per la realizzazione di un corso di formazione per cuochi sulla Dieta Mediterranea considerata dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
La Masterclass voluta per formare gli chef egiziani all’utilizzo e alla valorizzazione di materie prime locali sulla base dei precetti della Dieta mediterranea, è stata tenuta da Nausica Ronca, Chef di “Nonna Nannina” (Cava dè Tirreni – SA), portavoce di una cultura popolare contemporanea che – con la partecipazione delle allieve dell’associazione “Il Cuoco Contadino” Academy Valeria Fischetti e Mariangelica Sica – ha introdotto i ragazzi della “Kohl-Mubarak High Study Academy for Tourism and Hotel Management” all’arte della trasformazione della materia prima attraverso la realizzazione di ravioli, tagliatelle e gnocchi. La chef Ronca ha così posto le basti per divulgare questo rituale domestico italiano, che si tramanda in famiglia tra le pareti di casa, di generazione in generazione che è anche trasmissione culturale, di appartenenza e d’ identità su cui poggia la filosofia del cuoco contadino che ha la finalità di“mantenere viva la tradizione della nostra terra”, così come ha ribadito con orgoglio Nausica.
LO SCAMBIO DEL RAVIOLO E IL VALORE DI UN GESTO
“Cibo conduttore” dei Paesi del Mediterraneo e delle vie della seta di Marco Polo è il raviolo, alimento transnazionale e versatile che cambia consistenza, sapore e forma in base al luogo di produzione. Questo fagottino di pasta ripiena che in Italia si chiama “raviolo”, in Cina “Jiaozi”, in Egitto “Sambousek” , in Turchia “Manti”, in Afghanistan “Mantu”, è presente – in forma, impasto, ripieno e cottura diversi – in tutti i territori attraversati dalla via della seta.
Per tale motivo, durante questo evento è stato sempre presente sulle tavole, per celebrarne il ruolo di fil rouge culinario, simbolico protagonista di un vero e proprio scambio di arti. Così i cuochi cinesi hanno potuto apprendere dalle mani di Pietro Parisi come realizzare i ravioli, simbolo della pasta fresca fatta in casa e contenitori di una ritualità domestica carica di contenuti, lì dove farina, uovo e mattarello divengono icone di un gesto che riporta a quando la cura dell’altro passava anche e soprattutto per il cibo.
Nello stesso modo Pietro Parisi ha imparato dalla delegazione di chef cinesi – Dr Xin Shiyu, Dr Li Hongchun, Dr Pei Yinggie, Dr Wang Zhang Long – la realizzazione dei Jiaozi ripieni di carne e verdure, che sono uno dei principali cibi consumati durante il Capodanno cinese, poiché la forma assomiglia a un Tael d’oro (moneta cinese) e simboleggia un augurio di buona fortuna per l’anno nuovo. Anche in Cina, per tradizione, le famiglie e gli amici si riuniscono per preparare i ravioli insieme.
La manifestazione, supportata dalla delegazione italiana, ha trovato ampio spazio grazie anche alla collaborazione con la società di internazionalizzazione Be Trade, al portale gastronomico Infofood.it e Molini Pizzuti che ha permesso una ricca e proficua corrispondenza tra aziende gastronomiche di varie parti del mondo, e MangiaeBevi, magazine online di enogastronomia, ospitalità e viaggi.
L’EVENTO GIORNO PER GIORNO – Il cuoco contadino sulla via di Marco Polo: Italia & Cina in Egitto
GIORNO 26: MASTERCLASS con gli studenti dell’Università del Turismo del Cairo, aspiranti Chef. Gli italiani è stata presentata la preparazione della pasta per produrre le tagliatelle, gli gnocchi e, ovviamente, i ravioli. Conferenza stampa di presentazione dell’evento con esibizione spettacolare dello Chef cinese WANG ZHONGLONG alla presenza delle maggiori testate internazionali personalità accademiche.
GIORNO 27: Nella sala al rooftop del Flamenco è stata presentata a un parterre VIP italo – egiziano una cena italiana servita al tavolo, con presenza del corner cinese. Il menù italiano della serata era composto da Montanarina con pomodoro e Parmigiano; Vellutata di ceci con calamari scottati, crostini al profumo di lime e rosmarino; Linguine alla crema di asparagi con filetto di orata e pomodorini confit; Tonno e zucchine alla scapece; Caprese alle nocciole. Per la parte cinese sono state servite alcune varietà di Jiaozi e c’è stata l’esibizione dello chef cinese WANG ZHONGLONG.
GIORNO 28: cena italiana a buffet, con presenza del corner cinese; Nella sala al rooftop del Flamenco si è tenuta una cena italiana a buffet per eminenti invitati egiziani (imprenditori, commercianti, generali ecc.), con presenza del corner cinese. Il menù della serata è stato composto da Parmigiana; Zuppa di Ceci; Vari tipi di pizza, riso, sformato di patate e tiramisù e torta Caprese con nocciole. SPECIAL DISH & COOKING SHOW con PIETRO PARISI: Spaghetti alla Colatura di Alici di Cetara. Per la parte cinese sono state servite alcune varietà di Jiaozi di carne e verdure, presenti su ogni tavolo. Durante la serata esibizione dello chef cinese WANG ZHONGLONG.
GIORNO 29: Serata Fusion gli chef dei due paesi si sono incontrati per insegnare e apprendere vicendevolmente la propria arte tradizionale; lo Chef Parisi ha insegnato ai rappresentanti Chef cinesi come si fa il raviolo, dalla trasformazione della materia prima. Poi le parti si sono invertite e il pomeriggio ha visto gli italiani produrre gli Jiaozi mentre i cinesi hanno prodotto il raviolo che sono stati cotti e mangiati al termine dell’incontro di formazione. La sera diplomatici di tutti i paesi, con particolare riferimento a quelli degli stati sulla Via della Seta e membri della Stampa internazionale hanno degustato una cena incentrata sui piatti comuni ai due paesi (raviolo, spaghetti, ecc.). Buffet Italiano e Cinese.
GIORNO 30: Serata a cura del Centro Culturale Cinese; piatti cinesi con un’isola cucina italiana.
GIORNO 31: Vernissage di opera d’arte italiane, egiziane e cinesi presso L’Istituto di Cultura Italiana; cena cinese con corner di cucina italiana. L’Arte e la Cucina sono riuscite a compiere un fusione tra le culture, espressioni umane trasversali, capaci di parlare a ogni essere umano.
Valentina Franci, com.unica 8 febbraio 2019