Icons, gli scatti di Steve McCurry a Campobasso fino al 28 aprile
Rimarrà aperta fino al 28 aprile a Palazzo Gil a Campobasso “la mostra “Icons” di Steve McCurry. Sono centotrenta i celebri scatti in mostra, immagini di grande impatto emotivo che immortalano il talento e la profondità in ogni particolare, la poesia e la guerra insieme, gli sguardi di disperazione, le lacrime, i sorrisi dei bambini. L’esposizione, concepita da McCurry e dalla curatrice Biba Giacchetti come un concentrato di tutto il suo percorso di fotografo e umanista, è promossa dalla Fondazione Molise Cultura, in collaborazione con Sudest 57 e con il sostegno della Regione Molise – Assessorato alla Cultura.
L’esposizione consente al visitatore di attraversare le frontiere e conoscere da vicino un mondo complesso, in profonda trasformazione. Una retrospettiva che raccoglie l’insieme della vasta produzione di Steve McCurry, a partire dai suoi viaggi in India e poi in Afghanistan, da dove veniva Sharbat Gula, la ragazza che ha fotografato nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che è diventata una icona assoluta della fotografia mondiale.
Steve McCurry è uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea ed è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, “si riconoscono”. Molte delle sue immagini sono diventate delle vere e proprie icone, conosciute in tutto il mondo, a partire dalla ragazza afghana pubblicata dal National Geographic.
Con le sue foto Steve McCurry ci pone a contatto con le etnie più lontane e con le condizioni sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità. Ci consente inoltre di attraversare le frontiere e di conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti. La mostra inizia infatti con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia.
La mostra si completa di un catalogo, “icons” in cui Steve McCurry mi racconta cosa accade nelle sue fotografie, un dialogo alla scoperta di segreti e storie per soddisfare la curiosità dei visitatori che tanto amano le sue immagini.
com.unica, 11 febbraio 2019