Si è aperta ieri la grande mostra internazionale “Le civiltà del Mediterraneo”, che ha portato a Cagliari centinaia di importanti manufatti e reperti dall’Età Neolitica alla tarda Antichità. Un’iniziativa resa possibile dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio di concerto con il Polo Museale della Sardegna – Mibac, dalla Fondazione di Sardegna e dal Comune di Cagliari.

La scelta di accentuare e qualificare le relazioni delle importanti collezioni sarde con le opere selezionate dai curatori e provenienti dai Musei di Berlino, San Pietroburgo, Salonicco, Napoli e Tunisi aveva comportato lo spostamento della data di apertura prevista per il 31 gennaio. Tutto ciò in pieno accordo con i conservatori dei grandi Musei ospiti che hanno concesso anche alcune opere prima non previste. Il dialogo tra le culture sarà fortemente presente nelle due Sedi di Palazzo di Città e del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. In entrambi i siti si dà infatti conto di tutte le tematiche focali della conoscenza attraverso una selezione di prestiti di eccezionale rilevanza che sapranno mostrare ulteriori connessioni e valenze grazie alle ricche raccolte permanenti.

Con un allestimento ideato da Angelo Figus, vengono raccontate le straordinarie affinità e le convergenze tipologiche e iconografiche sviluppatesi nel bacino del Mediterraneo nella Preistoria e nelle successive fasi protostoriche e storiche. Fu proprio il Mediterraneo il principale fattore di connessione tra regioni estremamente distanti tra loro. La mostra permette quindi al visitatore di riflettere e di misurare la sua curiosità nel vedere e valutare oltre 550 manufatti di primaria rilevanza e di elevatissima raffinatezza produttiva, provenienti da territori che si affacciano sul Mediterraneo o che con esso sono stati in connessione. 

com.unica, 16 febbraio 2019

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