Nel vertice all’Eliseo tra il presidente francese Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker e il presidente cinese Xi Jinping, i leader europei hanno sottolineato le proprie condizioni per stringere accordi economici con Pechino, in vista dei negoziati Ue-Cina che si svolgeranno a Bruxelles a partire dal 9 aprile (Corriere). “Nessuno di noi è ingenuo. Noi rispettiamo la Cina, vogliamo dialogo e cooperazione, ma chiediamo di rispettare l’unità dell’Unione europea e i suoi valori”. Macron ha lanciato un messaggio chiaro: possiamo e vogliamo collaborare, ma Pechino abbandoni la tentazione di negoziare accordi separati con i singoli Paesi europei, come ha fatto pochi giorni fa con l’Italia. Questo significa l’appello esplicito di Macron a “rispettare l’unità dell’Unione europea”.

In particolare, i leader europei hanno chiesto alla Cina di non trattare con i singoli Paesi sulla Via della Seta, come avvenuto con l’Italia, la reciprocità degli investimenti anche nel settore pubblico e l’imposizione di un limite agli aiuti di Stato per le imprese cinesi che fanno acquisizioni nel Vecchio Continente, scrive Repubblica.

La Commissione Ue non bandisce la cinese Huawei dal 5G, ma ogni Paese potrà bloccarla per ragioni di sicurezza (La Stampa). “È essenziale che le infrastrutture 5G Ue siano resilienti e pienamente sicure da `backdoor´ tecnici o legali”, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue Andrus Ansip al mercato unico digitale nel presentare le nuove misure a Strasburgo. Queste prevedono azioni sia a livello nazionale che europeo. In particolare, gli stati membri dovranno “completare una valutazione nazionale del rischio delle reti 5G entro la fine di giugno 2019” e “su questa base aggiornare i requisiti di sicurezza esistenti per i fornitori» con «obblighi rafforzati» e di cui vanno valutati «rischi tecnici e rischi legati al comportamento”, anche “per quelli di Paesi terzi”.

com.unica, 27 marzo 2019

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