Il Garante europeo della protezione dei dati, Giovanni Buttarelli ha indetto martedì prossimo, 16 aprile, una conferenza per una riflessione sulle novità rilevanti in merito alla protezione dei dati, dalle 11.00, presso gli uffici del Parlamento europeo a Roma. In primo luogo, la riflessione riguarderà le ultime novità a livello europeo in materia di manipolazione online, disinformazione online e fake news.

Verrà fatto il punto della situazione sulla recente normativa europea che permetterà di applicare sanzioni a partiti e movimenti politici ed escluderli da rimborsi nel caso di violazione della disciplina dei dati personali. Si analizzeranno, inoltre, i più recenti codici di condotta europei e le varie iniziative di cooperazione tra autorità di protezione dei dati in ambito europeo, rispondendo anche a questioni e commenti su temi strettamente connessi, in particolare sull’uso e lo scambio di dati sui social network. Mentre un apparente test della personalità online ha sollevato fondati dubbi sulla regolarità e correttezza delle campagne elettorali concernenti la Brexit, nonché su analoghe indebite influenze in altri Paesi, le autorità che operano per la tutela dei dati personali acquistano in tutta Europa un’ulteriore funzione di vigilanza e supporto utile per il corretto svolgimento dei processi democratici.

Come già espresso dal Garante europeo, Cambridge Analytica ha rappresentato solo “il picco di un iceberg”: servizi e tecnologie che raccolgono dati personali per fini di monitoraggio e profilazione sono adesso offerti o al servizio di partiti politici ed altri soggetti interessati a orientare l’elettorato. Del resto, in Italia, l’Osservatorio sulla disinformazione online dell’AGCOM ha registrato un considerevole aumento della produzione di fake news (+56%) e delle operazioni volte a disinformare gli utenti/elettori a poche settimane dal voto per le elezioni europee.

Inevitabilmente lo scambio riguarderà anche le più recenti evoluzioni dei flussi di dati attraverso social network, in particolare quello di Mark Zuckerberg, il quale ha ora dichiarato di voler tutelare la privacy degli utenti e di essere favorevole a un GDPR su scala globale, suscitando però un vivace dibattito. Le autorità di protezione dei dati e antitrust stanno svolgendo riflessioni su questo modello di business apparentemente gratuito basato sulla raccolta e l’analisi dei dati degli utenti. La democrazia diretta è tecnologicamente possibile, ma con le dovute precauzioni. Le piattaforme che ospitano dati sensibili, quali le preferenze politiche, devono adottare norme di sicurezza capillari per assicurare la protezione dei dati dei cittadini e il corretto svolgimento dei processi democratici.

Da ultimo verrà trattato il tema della sicurezza e dell’integrità delle comunicazioni elettroniche, anche in riferimento alle reti 5G in relazione al dual-use e a Stati autoritari, argomento su cui il parlamento europeo ha già sollevato preoccupazioni a causa dei rischi di spionaggio di massa.

com.unica, 15 aprile 2019

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