Il democratico Jerrold Nadler, presidente del comitato giudiziario della Camera dei rappresentanti, ha emesso un mandato di pubblicazione integrale del rapporto conclusivo sulle indagini sul Russiagate. Le 448 pagine diffuse giovedì, contengono diverse cancellazioni di informazioni considerate sensibili (NyTimes). Secondo un’analisi di Reuters, sarebbero almeno 1000: circa il 10% del rapporto. Per lo stesso Nadler le parti eliminate potrebbero spiegare come il procuratore speciale Robert Mueller e il suo staff sono arrivati a certe conclusioni (Bbc).

Secondo quanto si legge nel rapporto, l’ex consigliere della Casa Bianca Don McGahn si sarebbe rifiutato di licenziare Mueller, come ordinato da Donald Trump. La decisione avrebbe salvato il presidente da un possibile impeachment, scrive CNN.

IL Guardian sottolinea oggi come gli investigatori abbiano stabilito che WikiLeaks, il sito web fondato da Julian Assange, era il forum per pubblicare migliaia di e-mail del Partito Democratico che erano state violate dai russi. L’incriminazione del consigliere storico di Trump, Roger Stone, ha anche stabilito un legame tra la campagna Trump e WikiLeaks, suggerendo a Stone di sapere in anticipo che le rivelazioni di WikiLeaks erano imminenti e riferite a un alto funzionario della campagna elettorale di Trump. Il rapporto di Mueller afferma che la campagna di Trump “ha mostrato interesse per le versioni di materiali hackerate da WikiLeaks per tutta l’estate e l’autunno 2016”, sottolineando che Trump ha affermato di essere a conoscenza dell’imminente rilascio di e-mail. 

Intanto la senatrice Elizabeth Warren è la prima esponente democratica, e la prima candidata alle elezioni del 2020, a chiedere l’avvio di un procedimento di impeachment nei confronti del presidente Donald Trump (Politico).

Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos la percentuale di americani che approva l’operato di Trump è scesa di 3 punti dopo la pubblicazione del rapporto Mueller. 

com.unica, 20 aprile 2019

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