In scena all’opera di Anversa fino al 2 maggio (poi a Gent dal 12 al 18 maggio), in prima mondiale, c’è “Les Bienveillantes” dall’omonimo romanzo dello scrittore franco-americano Jonathan Littell: una realizzazione durata tre anni di lavoro per cui nomi altisonanti hanno messo in comune idee ed energie. Il libretto di Händl Klaus mantiene lo spirito del romanzo, la musica di Hèctor Parra in maniera suggestiva e potente ne evidenzia le sfumature, rese visibili dalla regia di Calixto Bieito e la drammaturgia di Luc Joosten. Con la direzione musicale del M° Peter Rundel, il pubblico segue le vicende di Maximilien Aue (un eccezionale Peter Tantsits), un ex ufficiale delle SS attivamente coinvolto nell’Olocausto, declinate e suddivise – come nel libro – in sette parti: Toccata, Allemanda I e II, Corrente, Sarabanda, Minuetto (in rondò), Aria e Giga. Del cast fa parte anche il tenore italiano Gianluca Zampieri che abbiamo intervistato.

Partecipare a una prima mondiale porta con sé un’emozione diversa per un artista? 

Certamente: non si può conoscere anticipatamente la reazione del pubblico, quindi la tensione è sempre più alta rispetto ad un’opera di repertorio. In questo caso la fonte letteraria è così importante che il carico emozionale è risultato molto elevato per tutti gli interpreti.

Cantare in tedesco rappresenta una sfida maggiore? 

Io sono abituato da più di 15 anni a cantare in tedesco, avendo interpretato quasi tutti i più grandi ruoli di Heldentenor wagneriano e straussiano, però certamente cantare in una lingua straniera comporta un carico maggiore di studio e responsabilità…

La storia de Les Bienveillantes è davvero particolare. Come ti sei trovato nei panni del tuo personaggio? Che cosa hai voluto metterne in particolare evidenza? 

Mandelbrood è il male assoluto, direi forse l’origine stessa del male: il simbolo di quel potere economico disumanizzato che muove le sorti dei popoli e delle guerre per puro tornaconto e a cui ben pochi individui hanno il coraggio di opporsi, piegandosi anzi alle “flautulenze” che ne derivano, come ci mostra benissimo Littell…. Nell’opera il personaggio ha un ruolo breve ma con una tessitura impervia, che ho cercato il più possibile di rendere “naturale”…

Col regista su quale aspetto avete maggiormente lavorato? 

Calixto Bieito ha un’idea molto precisa della drammaturgia, ma ama lasciare gli artisti liberi di dare il loro apporto nella creazione dei personaggi, senza perdere di vista il fine principale che è quello di trasmettere al pubblico i contenuti dell’opera: in questo senso il lavoro con  lui è ideale per un cantante. In particolare nelle Bienveillantes abbiamo cercato di rendere evidenti le diverse reazioni emotive e comportamentali degli esseri umani nelle situazioni estreme, siano essi vittime o carnefici, così come sono stati magistralmente descritte nel romanzo.

Prossime tappe? 

Ora ho in preparazione un recital wagneriano a Berlino il 24 maggio, poi tornerò al più nostrano Radamés per 2 produzioni di Aida: a Brno a giugno e a Massa Marittima ad agosto. Ad ottobre riprenderò l’amato Herman nella Dama di picche di Tchaikovsky sempre a Brno. Giovanni Zambito.


Biografia di Gianluca Zampieri: https://www.gianluca-zampieri.com/it/vita

Foto di scena: Annemie Augustijns.

Cast de «Les Bienveillantes»: https://operaballet.be/en/programme/2018-2019/les-bienveillantes/team#tab

com.unica, 28 aprile 2019

Condividi con