3 maggio 1945, l’affondamento delle prigioni galleggianti nel Mar Baltico
[ACCADDE OGGI]
Una cortesia tra carnefici che causò l’orrenda strage in mare di ottomila prigionieri stipati nelle navi Cap Arcona, Thielbek e Deutschland IV nella baia di Lubecca il 3 maggio 1945.
La guerra in Europa era terminata con la caduta di Berlino e l’imminente resa incondizionata della Germania nazista. Le SS furono incaricate di svuotare alcuni campi di concentramento della Slesia e di trasportare i detenuti a bordo delle tre navi, forse per cancellare ogni traccia dei soprusi e delle violenze subite in quei campi da quei poveri malcapitati o forse per procedere alla loro eliminazione tramite l’affondamento delle navi. Ci pensarono gli inglesi della RAF che, solitamente sostenendo di non essere stati informati dalla Croce Rossa Internazionale sul carico umano delle navi, il 3 maggio 1945 scaricarono le loro bombe e i loro razzi incendiari su quelle prigioni galleggianti così ponendo tragicamente fine alla triste esistenza di quei poveri esseri che non poterono festeggiare la “liberazione”.
La RAF ha secretato i documenti di quella azione di (guerra?) fino all’anno 2045 e negli anni ’60, a distanza di oltre 15 anni da quell’orrendo crimine, gli abitanti dell’isola di Poel sul mar Baltico continuarono a raccogliere e a seppellire i poveri resti di quei morti che il mare volle restituire a una terra ingrata.
(Franco Seccia/com.unica 3 maggio 2019)