Mattarella in Francia per celebrare Leonardo, la visita a Notre-Dame
“Sono qui per testimoniare l’amicizia dell’Italia nei confronti della Francia”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, questa mattina a Parigi, ha visitato la Cattedrale di Notre-Dame, danneggiata dall’incendio del 15 aprile scorso. Giunto in Francia per le celebrazioni dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci, Mattarella era accompagnato dal ministro della cultura francese, Franck Riester, e dal ministro per i beni e le attività culturali italiano, Alberto Bonisoli.
Oggi il presidente parteciperà all’inaugurazione delle celebrazioni francesi del 500esimo anniversario della morte dei Leonardo da Vinci, presso il castello di Amboise, ma intanto il capo dello Stato ha voluto mostrare il proprio “coinvolgimento affettivo” e quello del popolo italiano a Notre-Dame. “Notre-Dame è un vero archivio di memoria”, ha detto Mattarella durante la visita alla Cattedrale. “Tutti i principali avvenimenti di Francia, dal 1200 in poi, sono passati da qui”, ma “in questa cattedrale”, ha aggiunto, “si specchia tanta parte della storia e della civiltà d’Europa e questo spiega perché le ore dell’incendio sono state seguite in Italia con angoscia e con affetto”.
“Francia e Italia condividono una grande sensibilità per il patrimonio culturale” ed anche l’omaggio al genio di Leonardo ne è testimonianza. Ad Amboise, dove morì il 2 maggio 1519,Leonardo è sepolto. Ed qui che, insieme, Mattarella e Macron daranno il via oggi ai festeggiamenti in grande stile per celebrare il 500esimo anniversario della sua scomparsa. Leonardo aveva 64 anni quando accettò l’invito del sovrano francese Francesco I di cui fu “primo pittore, ingegnere e architetto del re”. Nei suoi tre anni ad Amboise, organizzò sontuose feste per la corte e lavorò per progettare una città ideale nella vicina Romorantin. Macron e Mattarella oggi visiteranno anche il castello di Chambord, la cui scala centrale a doppia elica è attribuita a Leonardo anche se la prima pietra fu posta 4 mesi dopo la sua morte.
com.unica, 3 maggio 2019