Per la prima volta nella storia, una importante mostra monografica su Artemisia Gentileschi (1593–1654 circa) è approdata nel Regno Unito in una prestigiosa sede come la National Gallery di Londra. È qui che sino al 26 luglio sarà ospitata la mostra “Artemisia”, organizzata in seguito ed attorno alla recente acquisizione da parte del museo britannico dell’Autoritratto come Santa Caterina di Alessandria. L’opera, realizzata tra il 1615 e il 1617, sarà esposta per la prima volta dalla sua scoperta, avvenuta nel 2017 in Francia, e dopo un accurato restauro, insieme ad altri lavori simili dell’artista.

Artemisia Gentileschi è considerata uno dei più abili seguaci del Caravaggio, che conobbe personalmente attraverso il padre Orazio Gentileschi. A quel tempo, quando le donne artiste non erano facilmente accettate, Artemisia divenne eccezionalmente la prima donna membro dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e poté godere di una lunga carriera costellata di successi, in un arco di tempo di oltre quarant’anni.

La mostra “Artemisia” vede riuniti circa 35 opere di vari artisti del Barocco italiano, provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni provate di tutto il mondo. L’esposizione presenta inoltre un’indagine altamente accurata sulla carriera di Artemisia: dalla sua giovane formazione a Roma, dove imparò a dipingere sotto la guida del padre, agli anni di formazione a Firenze sino al suo ritorno a Roma pochi anni dopo. La mostra si concluderà con il breve viaggio di Artemisia a Londra, per raggiungere il padre morente, e con la fondazione del suo studio a Napoli, dove visse gli ultimi 25 anni della sua vita.

I prestiti chiave della mostra includono l’Autoritratto di Artemisia Gentileschi come suonatrice di liuto (1615–18 circa) giunto dal Wadsworth Atheneum Museum of Art in Hartford, Connecticut, e coevo dell’Autoritratto acquistato dalla National Gallery.

com.unica, 16 maggio 2019

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