Insigniti Josè Prestifilippo (Argentina), il M° Cesare Valentini, il Gen. Luigi Chiavarelli e Mons. Francesco Savino

L’AQUILA – È una bella giornata tiepida e serena, in questa primavera confusa, quando dall’altipiano di Navelli scendiamo verso Bussi e poi Pescara. Il verde smeraldo dei campi sul pianoro e dei boschi che risalgono sui rilievi che disegnano l’acrocoro sono uno spettacolo; e ancor più lo sarà quando il rosso dei papaveri colorerà le coltivazioni di grano aggiungendosi al giallo del tarassaco ora già intenso. Sembra proprio la tela d’un impressionista. È sabato 18 maggio, oggi. Ho in auto con me Mario Daniele, un abruzzese di grande vaglia che vive a Rochester, bella città dello stato di New York affacciata sul lago Ontario. L’ho preso a Castelnuovo dove da qualche giorno è tornato per verificare lo stato dei lavori di ricostruzione della casa natale, lacerata dal terremoto del 6 aprile 2009. Un’ora di viaggio raccontandoci storie e ricordi e siamo già a Pescara, nell’area della vecchia stazione ferroviaria, diventata terminal per i bus interurbani. Attendiamo una mezz’ora per l’arrivo in ritardo dell’autobus da Roma, con il quale arriva Josè Prestifilippo, giunto due giorni fa dall’Argentina con il volo giornaliero della compagnia di bandiera da Buenos Aires alla capitale d’Italia. Dovremo andare insieme a Montesilvano per il Premio Alexander che l’Universum Academy Switzerland tiene presso la Sala meeting del Grand Hotel Adriatico. Josè finalmente arriva. Salito in auto ci godiamo la vista dell’Adriatico, oggi color perla vicino alla battigia e blu crescente verso l’orizzonte, dalla strada di lungomare che ci porta a Montesilvano.

Non casuale dell’Universum Academy la scelta del Grand Hotel Adriatico per tenervi un evento culturale e sociale di rilevante prestigio, qual è il Premio Alexander, e l’indomani, domenica, il Premio Letterario Universum. La bella ed efficiente struttura ricettiva è di proprietà della famiglia Zimei, gente che ha impressa nel cuore la cifra del mecenatismo culturale, così come Antonio Zimei la segnò fino al giorno della sua prematura dipartita, nel 2001. Antonio era emigrato in Venezuela negli anni Cinquanta da Pratola Peligna, dov’era nato nel 1930. Giovane geometra, subito si fece strada nel settore edile, nel paese caraibico allora in forte crescita. Si laureò in architettura e diede ampio respiro al suo talento di progettista e manager nel campo delle costruzioni. Rientrò in Abruzzo nel 1969 e costruì il Grand Hotel Adriatico, la prima grande struttura ricettiva a Montesilvano, innescando la nascita degli altri grandi alberghi e favorendo il significativo sviluppo del turismo della città adriatica. Il Grand Hotel divenne subito cenacolo di incontri culturali, convegni e mostre d’arte, così rispondendo da un lato all’imprenditore nel settore turistico, dall’altro alla propensione culturale di Antonio Zimei e poi alla sua creatività di artista fecondo nel campo della pittura contemporanea. Allo sviluppo turistico contribuì anche come presidente dell’Azienda Turistica Regionale, nel quinquennio in cui la guidò, fino al 1982. L’attitudine al mecenatismo verso la cultura e l’arte è poi continuata con la sua famiglia, attraverso la Fondazione Zimei, ente no-profit che numerosi e qualificati eventi realizza e sostiene. Mario Daniele è venuto qui in omaggio ad un’antica amicizia con la famiglia Zimei, e si sofferma amabilmente con Sabrina e Katia, figlie di Antonio. Poi per incontrare il giornalista e scrittore Generoso D’Agnese, che volentieri si ferma a pranzo con noi.

Alle 17 in punto la manifestazione ha inizio con l’intervento del presidente federale dell’Universum Academy Switzerland, Valerio Giovanni Ruberto. Nato in Abruzzo, a Scontrone, dal 1980 residente in Svizzera, nel Canton Ticino. Poeta, scrittore e giornalista (iscritto alla Fusie), ha pubblicato diverse raccolte poetiche che gli hanno valso numerosi premi e prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Ruberto è al suo quinto mandato alla presidenza dell’Universum Academy. L’Universum Academy Switzerland è una Ong costituita nel 1990 a Bellinzona ed iscritta al Registro delle Organizzazioni non governative presso le Nazioni Unite. Mission dell’Universum Academy è la promozione della Cultura, della Storia e delle Tradizioni dei Popoli ed è ente promotore dell’International University of Peace (IUOP), impegnata nell’affermazione dei valori di Pace, dei Diritti umani, del diritto delle Genti, della Vita e della Famiglia, come recitano gli articoli dello Statuto. è Associazione internazionale senza scopi di lucro, l’Universum Academy è attualmente strutturata in 14 sedi (“ambasciate”) all’estero e 12 sedi regionali in Italia. Numerose le attività in campo culturale ed umanitario, tra le quali appunto il Premio internazionale Alexander, giunto alla sua quarta edizione, che è un riconoscimento al Merito riservato a quelle Personalità, di caratura internazionale che con il loro operato si sono distinte, per particolari meriti, in ogni campo della nostra società. Uno dei 5 riconoscimenti è riservato ad un Rappresentante delle Forze Armate Italiane.

Dopo il saluto di benvenuto agli insigni Ospiti e al numeroso pubblico, il presidente Ruberto nel suo intervento richiama le specifiche caratteristiche del Premio Alexander e il valore e prestigio dei premiati, che onorano l’Universum Academy Switzerland. Con le loro biografie gli insigniti del Premio incarnano in pieno i valori di merito, di spiccata professionalità, di alte qualità intellettuali e morali, di tenace propensione al bene comune e alla solidarietà umanitaria. Ma prima che la cerimonia di premiazione abbia inizio il presidente Ruberto – coadiuvato al tavolo della presidenza dalla prof. Margherita Ferraris, dalla dr. Rosanna Rivas e dal dr. Giandomenico Di Salvatore – invita il M° Nicola Russo ed il Coro Polifonico di Pescara, presenza costante nelle manifestazioni Universum, ad eseguire l’inno nazionale ed alcuni brani del loro repertorio. Eccellente l’esecuzione e ben scelti i brani, una raffinata selezione della secolare tradizione musicale italiana, a denotare l’elevato rango del gruppo corale pescarese. Ha quindi inizio la cerimonia di premiazione con il conferimento agli insigniti del Premio internazionale Alexander 2019. Il presidente Ruberto chiama dunque sul podio il primo degli insigniti, l’italo-argentino dr. José Osvaldo Prestifilippo.

José O. Prestifilippo è nato il 10 aprile 1965 a Paraná, capoluogo della provincia di Entre Ríos (Argentina). Nipote di siciliani di parte paterna – il nonno Francesco era emigrato da Leonforte, in provincia di Enna – José ha fatto gli studi primari, medi e superiori a Paraná, ha poi frequentato l’Universitá Nazionale del Litoral a Santa Fe. Ha lavorato nel Senato della Provincia di Entre Rios. Attualmente svolge attività giornalistica nel settore della comunicazione, soprattutto per diffondere la cultura e la lingua italiana nella regione. Dirige la rivista Eco Siciliano e l’omonimo programma radiofonico. È presidente dell’Associazione Culturale Famiglie Siciliane, con sede a Paraná. Ha ricevuto nel 2015 il Premio “Italoargentino insigne” del Circolo dei Cavalieri di Rosario, in Argentina. Collabora con il programma Rai Italia “Cristianità”, condotto da Suor Miriam Castelli. È inoltre corrispondente del Progetto “Sicilia nel Mondo”, nonché promotore della Settimana Siciliana nella città argentina di Paranà. Questa la motivazione del Premio a José O. Prestifilippo: “Per il suo prezioso impegno in campo istituzionale, e per i meriti derivanti dal suo curriculum personale, dal quale emerge evidente l’attività protesa al raggiungimento ed alla affermazione dei più alti ideali di vita”. Il presidente Ruberto consegna all’insignito la Targa e la Pergamena del Premio internazionale Alexander.

Il pianista e compositore M° Cesare Valentini, secondo insignito del Premio, è invitato sul podio dal presidente Ruberto. Viene data lettura della biografia, che qui si sintetizza. Cesare Valentini è nato a Palermo nel 1967, in Sicilia comincia a studiare pianoforte all’età di 10 anni e composizione all’età di 14. Dall’età di 20 anni risiede a Firenze, dove ha anche studiato giurisprudenza presso la locale Università. Ha cominciato ad avere a Firenze i primi concerti pubblici a 26 anni, come compositore, in piccoli festival. Il suo stile, che proviene dal neoclassicismo, è stato gradualmente influenzato dalla musica d’avanguardia e dalle più recenti esperienze. Come altre scuole nel mondo lavora sul suono, gli armonici, atonalità e colore. La sua musica è stata eseguita in Italia, Europa e Sud America con importanti ensemble e orchestre, quali l’Orchestra da Camera Fiorentina, Orchestra Nazionale del Messico, Orchestra dell’Università di Belo Horizonte (Brasile), Ricercare Strumentale Italiano, J Futura Orchestra, Ensemble Italiano, Quartetto Fonè, i Fiati Italiani, Festival Mozartiano di Rovereto, Associazione Mozart Italia, Quintetto Audi Mozart. Inoltre è stata eseguita dal flautista Roberto Fabbriciani, dai cantanti Susanna Rigacci, Patrizia Morandini, Maria Costanza Nocentini, Monica Benvenuti, dai direttori Dini Ciacci, Simone Ori, Maurizio Colasanti e molti altri. E’ stato anche direttore di stagioni concertistiche a Firenze (Palazzo Pitti, Toscana Classica in Orsanmichele, Aspetti del Sacro, ed altre) e “composer in residence” dell’Orchestra da Camera Fiorentina. Collabora con molte istituzioni, soprattutto per la musica contemporanea. Nel 1997 ha vinto un premio nazionale di letteratura. Attualmente sta lavorando a nuovi suoni per strumenti acustici della musica del XXI secolo. Questa la motivazione del Premio Alexander 2019: “Per aver onorato la Musica italiana nel mondo e in nome dell’alto valore culturale della sua opera, il cui livello internazionale ha contribuito a diffondere, consolidando l’immagine dell’Italia quale crocevia della nuova Europa”, che il presidente Ruberto gli consegna unitamente alla Pergamena.

Viene invitato sul podio il Generale di Corpo d’Armata (ris.), dr. Luigi Chiavarelli. Nato a Senigallia (Ancona) nel 1950, Luigi Chiavarelli ha frequentato il 150° corso dell’Accademia militare di Modena nel biennio ‘68-‘70 e la Scuola d’Applicazione d’Arma di Torino, dove ha conseguito la laurea in Scienze strategiche. Ha ricoperto, tra gli altri, i seguenti incarichi: comandante di plotone fucilieri presso il 17° Reggimento fanteria “Acqui” a Sulmona; comandante di plotone e di compagnia fucilieri paracadutisti presso il 2° Battaglione Paracadutisti “Tarquinia” a Livorno; comandante dello Squadrone Aerei del 4° corpo d’armata alpino a Bolzano; comandante del 37° Battaglione meccanizzato “Ravenna” a Bologna; comandante del 187° Reggimento paracadutisti “Folgore” a Livorno; comandante della Brigata aeromobile “Friuli”, sempre a Bologna; comandante dell’Aviazione dell’Esercito a Viterbo. Con il suo reggimento ha fatto parte dell’Implementation Force (IFOR) in Bosnia (ottobre 1996 – febbraio 1997); durante il periodo di comando ha ricoperto gli incarichi di comandante della Brigata multinazionale Nord a Sarajevo e comandante della zona delle comunicazioni Ovest in Albania (primo comandante NATO italiano). Ha lasciato il servizio a domanda il 21 marzo del 2005 con il grado di Generale di Corpo d’armata. È stato insignito dal Presidente della Repubblica dei riconoscimenti di Cavaliere, Ufficiale e infine Commendatore Ordine al Merito della Repubblica (2003), della Medaglia di Bronzo al Valore dell’Esercito (2001), Croce d’Oro al Merito dell’Esercito (2000) e Croce di Bronzo al Merito dell’Esercito (2000). Questa la motivazione del Premio Alexander: “Per i servigi resi all’umanità, per il suo prezioso contributo a difesa della Pace e dei Diritti umani e infine per i meriti derivanti dal suo curriculum personale, dal quale emerge evidente l’attività protesa al raggiungimento ed alla affermazione dei più alti ideali di vita”. Il presidente Ruberto invita il Gen. Div. (ris.) dr. Leonardo Prizzi ad assisterlo nella consegna della Targa e della Pergamena al Gen. Chiavarelli.

E’ infine invitato sul podio dal presidente Ruberto il quarto insignito del Premio Alexander, S.E. Mons. Francesco Savino, vescovo della diocesi di Cassano allo Jonio. Francesco Savino è nato nel 1954 a Bitonto (Bari). Il 24 agosto 1978 è ordinato sacerdote, dopo aver compiuto gli studi liceali ed essere entrato nel Pontificio Seminario Regionale Pugliese di Molfetta. Nel 1985 è nominato parroco della parrocchia di “Cristo Re Universale” a Bitonto e negli stessi anni diventa responsabile della locale Caritas. Nel 1989 è nominato rettore della parrocchia-santuario “Santi Medici Cosma e Damiano. Nel 1992 consegue il baccalaureato in sacra teologia. Per gestire i servizi socio-assistenziali ideati durante la guida della parrocchia, nel 1993 crea la Fondazione “Opera Santi Medici Cosma e Damiano – Onlus”. Una delle opere realizzate è l’Hospice Centro di cure palliative “Aurelio Marena”. Il 28 febbraio 2015 papa Francesco lo nomina vescovo della diocesi di Cassano allo Jonio, dopo le dimissioni del vescovo Nunzio Galantino, nominato Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Il 2 maggio 2015 riceve l’ordinazione episcopale dall’arcivescovo Francesco Cacucci e il 31 maggio dello stesso anno inizia il suo ministero episcopale nella diocesi cassanese. Tra i riconoscimenti ricevuti si segnalano il Premio “L’uomo e la città” ricevuto nel 1998 a Bitonto, attribuito a personalità che con il loro impegno hanno fatto crescere la città sul piano culturale, sociale e religioso; nel 2007 a Bitonto il Premio “Leonardiano”, sezione Solidarietà sociale, premio cittadino attribuito a personalità che hanno dato il massimo contributo e prestigio all’immagine della città. Questa che segue la motivazione del Premio Alexander conferito a Mons. Francesco Savino: “Quale riconoscimento per il suo lodevole ed instancabile impegno in campo culturale, sociale ed umanitario inteso all’esaltazione dei valori dell’amore, della solidarietà e della fratellanza fra le genti e per i meriti derivanti dal suo curriculum personale dal quale emerge evidente l’attività protesa al raggiungimento ed alla affermazione dei più alti ideali di vita”. Il presidente Ruberto invita il dr. Alfredo Percacciante ad assisterlo nella consegna della Targa e della Pergamena a S.E. Mons. Francesco Savino.

Intense considerazioni di ordine culturale e sociale, sul valore e sul significato dell’iniziativa, unitamente ad espressioni di gratitudine, sono state rese dai vincitori del Premio Alexander, a testimonianza del prestigio della manifestazione, che è poi proseguita con il conferimento della nomina di “Ambasciatrice Universum agli Stati” per la Turchia della prof. Devrim Serpil e con il conferimento della Laurea honoris causa 2019 alla prof. Glady Mabel Cantemi. Una cena di gala ha concluso in armonia ed amicizia la giornata del Premio internazionale Alexander 2019.

Goffredo Palmerini, com.unica 27 maggio 2019

Nella foto Valerio G. Ruberto, José Prestifilippo e Glady Mabel Cantemi

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