Lo storico esponente degli Abruzzesi di Tasmania ricevuto dai dirigenti del settore Emigrazione

PESCARA – È stato ricevuto con grande cordialità a Pescara, negli uffici del settore Emigrazione della Regione Abruzzo, Nicola Ranalli, storico esponente dell’associazionismo italiano in Tasmania (Australia) e fondatore dell’Associazione Abruzzese di Hobart. A dargli il benvenuto, non essendo ancora stato designato il Presidente del CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo), il capo dell’Ufficio Emigrazione, dr. Franco Di Martino, e il dirigente del Dipartimento Turismo e Cultura, dr. Giancarlo Zappacosta. Un’artistica riproduzione in miniatura del Guerriero di Capestrano, uno dei simboli dell’Abruzzo, è stata donata a Nicola Ranalli dalla Regione Abruzzo, in segno di omaggio e riconoscenza per l’impegno reso al servizio della comunità abruzzese in Australia. L’incontro è stato occasione per fare il punto sull’agenda dei rapporti tra Abruzzo e Tasmania e sulle numerose iniziative sociali e culturali messe in campo dall’Associazione Abruzzese della capitale tasmana, che trovano attenta eco e considerazione presso la Municipalità di Hobart, gemellata con L’Aquila.

L’Associazione degli Abruzzesi in Tasmania ha fatto molta strada dal 1987, quando venne fondata ad opera di Nicola Ranalli e Umberto Tucceri, che ne fu primo presidente, guadagnandosi negli anni sempre più credito e prestigio presso le istituzioni tasmane. Per 21 anni Nicola Ranalli, ora ottantanovenne, ne è stato poi accorto presidente fino al 2012, quando lasciata la presidenza per gravi motivi di salute di un congiunto gli è subentrata l’infaticabile Angela D’Ettorre. Ma proprio a lui si deve l’innesco dei rapporti d’amicizia tra le città di Hobart e L’Aquila, sfociati poi nel gemellaggio sottoscritto nel 1997 dai rispettivi sindaci John Freeman e Antonio Centi, e al rapporto di collaborazione tra lo Stato di Tasmania – uno dei sei della federazione dell’Australia – con la Regione Abruzzo, che purtroppo s’interruppe nel 2009, nella sua definizione, a causa dell’emergenza seguita al terremoto dell’Aquila. Sarebbe ora il caso di riprenderlo – ha sottolineato Ranalli – per le forti motivazioni di comune interesse, specie nel campo della conservazione della natura e dei Parchi che l’Abruzzo e la Tasmania hanno, accomunati dall’ingente patrimonio naturalistico ambientale protetto e da altri campi d’affinità su cui lavorare: particolarmente riguardo alla lingua e alla cultura italiana e alla possibile collaborazione scientifica tra l’Università della Tasmania e le Università abruzzesi.

Vivo interesse ha destato in Ranalli la notizia che l’annuale Meeting degli Abruzzesi nel Mondo potrebbe tenersi in Australia, a Perth, entro la fine dell’anno. Si attende solo la designazione del Presidente del CRAM per dare avvio alla fase organizzativa. L’evento potrebbe essere utile a rimettere in cantiere la proposta di collaborazione tra Regione Abruzzo e Stato della Tasmania e per verificare opportunità di intesa tra l’Università della Tasmania e il sistema universitario abruzzese. E in questo contesto un ruolo rilevante potrebbe assumerlo la Municipalità aquilana in forza del solido gemellaggio con la città di Hobart. Quest’ultima sempre molto interessata a consolidare la partnership con la città capoluogo d’Abruzzo, come dimostra la visita resa nel 2017, in occasione del ventennale, da una folta delegazione del Comune di Hobart guidata dall’allora sindaco Sue Hickey.

Altrettanto interesse ha sempre mostrato lo Stato della Tasmania. Si dà il caso, infatti, che Abruzzo e Tasmania abbiano alcune analogie. Una, tra tutte, il fatto che la Tasmania è uno Stato a diffusa protezione ambientale, con flora e fauna molto specifiche. D’altro canto l’Abruzzo è essa stessa una regione con oltre un terzo del proprio territorio protetto, definita regione verde d’Europa, la quale vanta tre Parchi nazionali (Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio Molise, Parco del Gran Sasso Monti della Laga, Parco della Maiella), uno regionale (Parco del Velino Sirente) e diverse Aree ed Oasi protette, che ne coprono quasi il 35% del territorio.

Hobart, la baia

Molto solido, si diceva, il rapporto di gemellaggio tra Hobart, capitale della Tasmania, e L’Aquila, quantunque la distanza renda difficile una regolarità di relazioni, ma che tuttavia si è alimentata periodicamente con iniziative culturali anche di rilievo. Anche chi scrive, vicesindaco dell’Aquila quando il gemellaggio nacque tra le due città, nel 2005 ebbe il privilegio, in rappresentanza della Municipalità aquilana, di guidare una missione culturale in Australia – Sydney, Canberra, Melbourne e Hobart – dell’Associazione “Musica per la Pace” con il Coro “Cappella Ars Musicalis” diretto dal Maestro Josè Maria Sciutto. Memorabile, tra gli altri, il concerto che il Coro tenne nello splendido auditorium civico di Hobart.

Incantevole città di poco più di 200mila abitanti, esposta su una baia mozzafiato ai piedi del monte Wellington nella parte meridionale dell’isola, Hobart ha incantevoli architetture nelle tipiche costruzioni in stile vittoriano a tinte color pastello. Importante il suo porto naturale. Dopo Sydney, cui la lega una storica regata, Hobart è la più antica città dell’Australia. Numerosa e molto attiva è la comunità italiana in Tasmania, particolarmente nella capitale. Significativa è la presenza abruzzese, nell’associazione molto operosa guidata da Angela D’Ettorre, che ha saputo conquistare un ruolo di rilievo nella vita sociale della capitale, assai apprezzato dalle autorità della città. L’opera degli Abruzzesi, come quella di tutti i connazionali, ha fortemente contribuito alla crescita della Tasmania, e di tutta l’Australia, stato federale dove la comunità italiana è ormai seconda in numero solo alla comunità anglosassone. La stima verso gli Abruzzesi trova dunque nel gemellaggio tra la capitale della Tasmania e la “capitale” dell’Abruzzo un significato che va oltre la già forte relazione tra le due città. È sperabile che gli auspici di collaborazione tra l’Abruzzo e lo Stato tasmano possano presto trovare occasione di una concreta realizzazione.

Goffredo Palmerini, com.unica 5 agosto 2019

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