L’utilizzo dell’intelligenza artificiale per promuovere il bene sociale
L’analisi di due ricercatori del MIT Solve e della Patrick J. McGovern Foundation impegnati in questi studi (da project-syndicate)
L’intelligenza artificiale (AI) è sempre più presente nei processi decisionali dei governi e delle aziende. E sebbene i tool dell’AI sono ancora in gran parte nelle mani delle istituzioni che prima di pensare alle finalità si focalizzano sul profitto, queste nuove tecnologie potrebbero essere altrettanto potenti nel promuovere il bene sociale.
A tale scopo, un’iniziativa comune da parte del MIT Solve e della Patrick J. McGovern Foundation dimostra come poter utilizzare applicazioni AI per estendere la prosperità a gruppi economicamente emarginati. Gli imprenditori stanno già studiando come poter utilizzare l’intelligenza artificiale per affrontare alcune delle questioni più spinose del mondo in modo funzionale e creativo come mai prima.
L’intelligenza artificiale è più stimolante quando riesce sia ad assorbire ampie quantità di dati sia ad identificare correlazioni più accurate (diagnostica), lasciando al contempo le conclusioni di causalità e le decisioni finali agli esseri umani. Questa interazione uomo-macchina è particolarmente importante per le iniziative di impatto sociale, dove le questioni di natura etica sono elevate e migliorare la vita degli emarginati è la chiave del successo.
E c’è di più, gli algoritmi sono validi solo quanto lo sono i dati che li compongono, e la scelta di quali dati includere nei modelli AI è intrinsecamente piena di bias, ossia di errori sistematici, e quindi “bias in, bias out”.
Prendiamo la questione dell’inclusione finanziaria e del merito di credito. Per le persone senza un conto bancario, ottenere un prestito o una carta di credito è quasi impossibile. Eppure, molte persone che restano al di fuori del sistema bancario possono provare la propria affidabilità creditizia in altri modi, come lo storico relativo ai pagamenti puntuali di utenze e bollette telefoniche.
Destácame, una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale che ora serve 1,3 milioni di persone in Cile e Messico, utilizza un algoritmo per creare un punteggio alternativo sulla solvibilità utilizzando data non riportati agli uffici di credito. Provando l’abilità dei propri clienti di ripagare i prestiti, la piattaforma aiuta a ridurre le barriere che spesso impediscono alle istituzioni finanziarie di concedere loro dei prestiti.
Nel settore dell’istruzione e della sanità, nel frattempo, l’intelligenza artificiale può drasticamente ridurre il costo della fornitura di servizi di alta qualità e migliorare i risultati. La piattaforma educativa Century Tech, ad esempio, rende gli insegnanti più produttivi automatizzando le mansioni meccaniche e amministrative. E comprendendo le modalità di apprendimento di ciascuno studente, fornisce piani individuali customizzati finalizzati a migliorare il loro andamento scolastico.
In modo analogo, Ada Health aiuta pazienti e operatori sanitari al contempo. L’interfaccia di conversazione della piattaforma, supportata dall’elaborazione del linguaggio naturale, fornisce ai pazienti informazioni mediche istantanee personalizzate che li aiutano a capire quali passi compiere successivamente. Il suo motore di AI e il database di conoscenze mediche, nel frattempo, forniscono agli operatori sanitari poco qualificati come gli operatori sociosanitari, i farmacisti, gli infermieri e le ostetriche tool clinici di supporto decisionale. Per chi lavora in prima linea nella fornitura di servizi sanitari dove è evidente la carenza di personale, un supporto di questo tipo può fare la differenza tra malattia e salute.
Eppure, c’è un limite a ciò che possono fare i robot. Sebbene i tool di AI possano smistare le richieste di customer service o persino mettere il supporto psicologico a disposizione di un più ampio numero di persone, per creare un’intesa realmente profonda serve il tocco umano.
La piattaforma ISeeChange, ad esempio, combina l’elaborazione della lingua naturale con i dati generati dagli utenti e le reti di sensori per offrire alle città dati cruciali per migliorare la loro resilienza al clima, la progettazione delle infrastrutture e persino la sicurezza pubblica. I residenti presentano storie dettagliate e dati sul proprio quartiere alla piattaforma, che quindi aggrega queste singole esperienze in modelli sul clima.
Crisis Text Line, nel frattempo, si avvale del machine learning per analizzare le parole e le frasi associate ai giovani in crisi attraverso messaggi di testo, e dà priorità a determinati messaggi per garantire che gli utenti a rischio ricevano prontamente aiuto. Elaborando vaste quantità di dati, l’organizzazione ha identificato alcuni dei più probabili predittori di necessità per una risposta di emergenza. Per esempio, è stata riscontrata una forte correlazione tra la parola “ibuprofene” e i tentativi di autolesionismo. Utilizzando l’AI, i messaggi contenente questa parola hanno ora la priorità. Ma la cooperazione è data dai consulenti volontari umani che contattano la persona in difficoltà che ha scritto il testo.
Questi esempi dimostrano come i nuovi modelli di business stiano aiutando ad estrarre il valore aggiuntivo dei big data e delle tecnologie AI, a vantaggio di chi prima era escluso dall’economia dei dati. È per questo che il MIT Solve e la Patrick J. McGovern Foundation stanno collaborando per sostenere gli imprenditori in ambito tecnologico che tentano di risolvere problemi globali. Continueremo a identificare ventures promettenti nelle loro prime fasi; per dotarli della capacità di crescere, ingrandire e diversificare; e per far sì che le loro storie mostrino l’importanza dell’uso dell’intelligenza artificiale per il bene sociale. E i giudici Solve selezioneranno una nuova schiera di imprenditori del settore tech nelle prossime Solve Challenge Finals.
L’intelligenza artificiale ha il potenziale di migliorare la vita di miliardi di persone – ma solo se crea e fornisce valore direttamente a chi è più in difficoltà, invece che portare all’ingrasso i proventi delle attività che già servono i più privilegiati. Sfruttando queste tecnologie per il bene sociale, la nuova famiglia di imprenditori di oggi può generare un cambiamento duraturo di trasformazione.
Hala Hanna, Vilas Dhar, project-syndicate settembre 2019