Milano, Leonardo e la Madonna Litta al Museo Poldi Pezzoli
Il Museo Poldi Pezzoli presenta dal 7 novembre e sino al 19 febbraio 2020 “Leonardo e la Madonna Litta“, una mostra di grandissimo rilievo, in cui sarà esposto eccezionalmente a Milano, per la prima volta dopo quasi trent’anni, il celebre dipinto dell’Ermitage, fra i massimi capolavori del museo nazionale russo.
L’esposizione viene organizzata grazie al sostegno di Fondazione Bracco, cui si affiancano Regione Lombardia e Comune di Milano. La mostra, a cura di Pietro C. Marani e Andrea Di Lorenzo, con progetto allestitivo di Migliore + Servetto Architects e progetto grafico di Salvatore Gregorietti, è stata inoltre inclusa fra le celebrazioni nazionali dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci promosse e sostenute dal MiBACT – Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, in quelle promosse dal comitato territoriale di Milano e della Lombardia e nel palinsesto Milano Leonardo 500, promosso dal Comune di Milano | Cultura.
Insieme alla Madonna Litta verrà presentato un nucleo selezionatissimo di opere – una ventina tra dipinti e disegni di raffinata qualità – provenienti dalle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, eseguiti da Leonardo e dai suoi allievi più vicini (da Giovanni Antonio Boltraffio a Marco d’Oggiono, dall’ancora misterioso Maestro della Pala Sforzesca a Francesco Napoletano) negli ultimi due decenni del Quattrocento, quando il maestro viveva ed era attivo a Milano, presso la corte di Ludovico il Moro.
La Madonna Litta è strettamente legata alla città di Milano: eseguita nel capoluogo lombardo nel 1490 circa, mostra notevoli affinità stilistiche con la seconda versione della Vergine delle rocce conservata alla National Gallery di Londra. Nel Ducato milanese il dipinto oggi all’Ermitage conobbe una notevole fortuna, come dimostra il grande numero di copie e derivazioni eseguite da artisti lombardi che ci sono pervenute. Nell’Ottocento, inoltre, era l’opera più rinomata di una delle più importanti collezioni di opere d’arte milanesi, quella dei duchi Litta (da cui deriva il soprannome con cui è conosciuta in tutto il mondo) ed era conservata nel grande palazzo di Corso Magenta; l’Ermitage l’acquistò nel 1865 dal duca Antonio Litta Visconti Arese (1819-1866).
Nella mostra la Madonna Litta sarà affiancata ad un altro capolavoro nato da una raffinata composizione di Leonardo, la Madonna con il Bambino del Museo Poldi Pezzoli: il dipinto, eseguito verso il 1485-1487 da Giovanni Antonio Boltraffio – il migliore fra gli allievi di Leonardo a Milano – con ogni probabilità sulla base di studi preparatori messi a punto dal maestro, è accostabile, dal punto di vista stilistico, alla prima versione della Vergine delle rocce del Louvre. Nella prima metà dell’Ottocento anche la Madonna con il Bambino apparteneva alla collezione dei duchi Litta (fu acquistata da Gian Giacomo Poldi Pezzoli nel 1864): sarà quindi un’importante occasione poter riunire nuovamente a Milano, dopo oltre un secolo e mezzo, questi due straordinari e affascinanti dipinti leonardeschi raffiguranti la Madonna con il Bambino.
A Milano sarà presentato inoltre un altro quadro del Poldi Pezzoli che raffigura la Madonna allattante: riferito a un anonimo artista lombardo attivo nel primo decennio del Cinquecento, rappresenta una delle derivazioni dalla Madonna Litta più interessanti e di migliore qualità che ci siano pervenute. Saranno inoltre presenti altri dipinti raffiguranti la Madonna con il Bambino di Marco d’Oggiono, di Francesco Napoletano e del Maestro della Pala Sforzesca, che permetteranno di illustrare come Leonardo e i suoi più stretti seguaci (che spesso lavoravano sulla base di progetti e composizioni del maestro) abbiano affrontato dal punto di vista compositivo, in maniera sempre nuova e originale, questo diffusissimo soggetto.
Fra i disegni in mostra un bellissimo studio riferibile con sicurezza alla mano di Leonardo, eseguito a punta metallica: custodito alla Biblioteca Ambrosiana, raffigura un profilo femminile e un occhio dalla palpebra nettamente delineata, che si confronta molto bene con gli occhi della Vergine nel dipinto dell’Ermitage. Inoltre alcuni splendidi studi di Boltraffio che si legano alla testa del Bambino e ai panneggi della Madonna Litta e della Madonna con il Bambino del Poldi Pezzoli (conservati rispettivamente a Parigi, Fondation Custodia, Collection Frits Lugt; a Berlino, Staatliche Museen, Kupferstichkabinett; a Oxford, Christ Church College).
Le indagini scientifiche
Grazie al sostegno di Fondazione Bracco, da sempre impegnata nella valorizzazione del rapporto tra scienza e arte, è stata anche eseguita un’articolata campagna di analisi diagnostiche su alcune opere presenti in mostra, coordinata dall’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR in collaborazione con l’Università di Milano e l’Università di Milano-Bicocca. Le analisi (radiografie, riflettografie ai raggi infrarossi, UV, infrarosso in falso colore…), eseguite secondo un protocollo comune, hanno dato vita a interessanti e costruttivi confronti; hanno infatti permesso di evidenziare i diversi modi di realizzare i disegni preparatori e i dipinti da parte degli artisti che operavano nella bottega di Leonardo, a stretto contatto fra loro, in un arco cronologico ristretto: dal 1482 al 1499, gli anni della presenza di Leonardo a Milano.
Come nasce un’attribuzione
La straordinaria occasione offerta dalla presenza della Madonna Litta a Milano, accanto e a diretto confronto con altre opere eseguite dagli allievi di Leonardo negli stessi anni, consentirà di illustrare al pubblico di ogni età, in modo estremamente semplice e didattico, come nasce e come si modifica nel tempo l’attribuzione di un’opera d’arte. Verrà spiegato ai visitatori della mostra in che modo l’esame dei documenti di archivio, delle informazioni sulla provenienza collezionistica e sulla fortuna critica, delle analisi diagnostiche e infine lo studio degli elementi “formali” e stilistici – attività specifica del conoscitore storico dell’arte, che si occupa in particolare di formulare le attribuzioni delle opere d’arte – abbiano consentito agli studiosi di avanzare ipotesi spesso divergenti sulla paternità di queste opere, utilizzando, per dimostrare le loro proposte, vari elementi – che oggi si sono arricchiti di nuovi strumenti scientifici – che verranno presentati nella mostra accanto agli stessi dipinti.
I dati acquisiti dalle analisi scientifiche condotte sulle opere saranno presenti in mostra grazie ad un apparato multimediale di supporto, nonché pubblicati e consultabili, con libero accesso da parte di tutti gli utenti, anche sul sito internet del Museo Poldi Pezzoli e di Fondazione Bracco. Sarà inoltre organizzata una giornata di studi, aperta a tutto il pubblico interessato, con interventi dei maggiori specialisti degli argomenti affrontati nella mostra.
Per tutta la durata dell’esposizione saranno inoltre organizzate diverse attività didattiche collaterali: visite guidate su prenotazione per il pubblico e le famiglie, itinerari didattici per le scuole e per i bambini, un ciclo di conferenze sui temi della mostra affidate a specialisti degli argomenti affrontati e aperte a tutte le categorie di pubblico e un ciclo di laboratori dedicati al disegno e alle arti decorative, in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte.
Le attività organizzate per la mostra faranno parte della rete milanese dedicata al genio di Leonardo predisposta dal Comune di Milano per suggerire ai visitatori itinerari e collegamenti con tutte le istituzioni milanesi coinvolte nelle celebrazioni leonardesche.
Accompagnata dal catalogo Skira, la mostra gode del patrocinio di: Commissione Europea, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Consolato Generale della Federazione Russa a Milano e Camera di Commercio Italo-Russa.
com.unica, 6 novembre 2019