Pazza Idea, quest’anno all’insegna del binomio Bellezza e Rivoluzione
Cagliari, dal 21 al 24 novembre al Ghetto l’edizione 2019 del festival di letteratura e cultura contemporanea e digitale sulla contemporaneità
Bellezza e Rivoluzione: quest’anno Pazza Idea, il festival di letteratura e culture digitali sulla contemporaneità, ha come tema centrale un binomio forte e difficile da affrontare, ma ricco di opportunità. Cosa manda avanti il mondo, è vero che la bellezza in tutte le sue forme può salvarlo, e che senza di lei, come scriveva Albert Camus, non può esserci rivoluzione?
Sono molteplici gli spunti che ci daranno la possibilità di esplorare la bellezza nelle sue innumerevoli forme e sfumature: letteraria, artistica, architettonica, relazionale. La bellezza come motore che ci spinge al cambiamento e come fine delle nostre azioni quotidiane. L’arte e la sua potenza formativa. La rivoluzione della gentilezza, la straordinaria potenza della solidarietà, la sua capacità educativa e influenza benefica sul singolo e la collettività.
I temi di quest’anno sono insieme e separatamente potenti strumenti di interpretazione della realtà. Le storie, la letteratura, i libri – “nostre immancabili bussole per orientarci nel presente” – e le parole possono ancora essere rivoluzionari o chiediamo loro di essere “solo giardini”, di rassicurare, di raccontare il “già noto”?
Cercheremo di esplorare la complessità del reale e del possibile attraverso il nostro consueto approccio multidisciplinare: incontri, reading, proiezioni, workshop, presentazioni, lectio magistralis, performance artistiche e cultura digitale, a conclusione di un lavoro annuale, che compongono il fitto mosaico di Pazza Idea. Bellezza e Rivoluzione. Abbiamo scelto come luogo d’elezione ormai da molte edizioni il Centro d’arte e cultura Il Ghetto, nel quartiere storico di Castello: un sito di grande interesse storico e artistico, nel cuore di Cagliari, multiforme e accogliente come è stato in questi anni il nostro festival.
Pazza Idea rinnova quest’anno la collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari: gli studenti che frequentano il Laboratorio di Social Media Management del corso di laurea magistrale di Scienze della produzione multimediale dell’Università di Cagliari saranno affiancati nel lavoro della comunicazione social e costituiranno un vero e proprio “social media team” dedicato al festival. Anche quest’anno il CTM SpA, l’azienda della mobilità cittadina, è nostro partner. Oltre alle linee dedicate per raggiungere il Centro d’arte e Cultura Il Ghetto e sostenere così una mobilità sempre più ecologica e sostenibile, sarà protagonista di un contest fotografico su Instagram che unisce la città di Cagliari, la bellezza e la rivoluzione: gli utenti potranno condividere le loro foto su questi argomenti e le cinque migliori foto verranno premiate con gli abbonamenti omaggio del CTM.
Valori immortali di grande fascino quelli di Pazza Idea, che il nostro pubblico sposa in pieno sostenendo il lavoro dell’Associazione Luna Scarlatta: l’esito positivo della campagna di crowdfunding per sostenere il festival, che quest’anno ha subito un importante taglio ai finanziamenti pubblici, ne è la prova. La raccolta fondi continuerà anche durante e dopo la kermesse.
Si comincia, giovedì 21 novembre, con una doppia inaugurazione. Un focus importante sulla fotografia con la mostra della e sulla fotografa Tina Modotti, attrice di teatro e cinema, pasionaria perseguitata, musa di grandi artisti come Pablo Neruda, modella dei pittori naturalisti messicani, figura controversa dalle molte vite. “Fotografa e Rivoluzionaria” è una retrospettiva del suo lavoro fotografico, perché la sua vera grande passione fu la fotografia, a dispetto delle sue mille doti artistiche. La mostra include i suoi ritratti, gli studi delle piante e la famosa serie “Donne di Tehuantepec”, oltre a materiale meno conosciuto; è un viaggio attraverso la sua vita dalle molteplici sfaccettature, un racconto di sé attraverso le città in cui ha vissuto. In collaborazione con il Museo d’Arte Contemporanea di Casacalenda.
La seconda mostra è quella dell’illustratore Fabio Magnasciutti. Temperature è il titolo scelto per la raccolta delle sue vignette, che abbiamo visto negli ultimi anni su la Repubblica, l’Unità, il Fatto quotidiano, gli Altri, Linus e Left, in TV a “Che tempo che fa”, è la sintesi della poetica di questo artista del disegno: uno sguardo ironico e sempre insolito sugli eventi della vita, l’attualità, i sentimenti, con la forza e l’incisività che solo l’immagine può dare. Le mostre resteranno allestite per tutta la durata del festival.
A seguire, le storie d’infanzia, la loro bellezza, nella narrazione di Giuseppe Lupo e Alice Cappagli. Voci nuove per costruire un nuovo “lessico familiare”: il primo con il racconto di storie piccole e grandi che ruotano intorno all’idea bella e terribile di famiglia, la seconda con il suo romanzo d’esordio – che è già un caso letterario – su nuovi incontri inaspettati che nella quotidianità possono cambiare la vita, soprattutto se di mezzo ci sono i libri.
Saranno loro ad inaugurare la ricca rassegna di letteratura di cui si potrà nutrire il pubblico di Pazza Idea. Bellezza e rivoluzione durante i quattro intensi giorni della kermesse.
Le parole con il loro potere e la loro inesauribile bellezza saranno protagoniste sin dal primo giorno. Sono ancora loro le vere narratrici della realtà oppure la “facilità” della rete le ha depotenziate? Pazza Idea da sempre riserva uno spazio particolare alle culture digitali e alla loro evoluzione, e l’incontro con la sociolinguista Vera Gheno e il giornalista esperto di Internet Massimo Mantellini, a partire dai loro ultimi libri, fornirà al pubblico le linee guida per provare a recuperare il senso pieno del presente e a capire come il linguaggio e la tecnologia siano sempre un’arma potente da maneggiare con cura.
Spazio particolare, quest’anno, alle lectio magistralis, una forma particolare ed efficace di comunicazione e fruizione dei contenuti del festival. Di alto livello culturale e divulgativo l’incontro con lo scienziato e scrittore Telmo Pievani con la sua “Imperfezione. Una storia naturale”, un vero e proprio elogio rivoluzionario dell’arte di arrangiarsi, anche quando parliamo del nostro cervello, del genoma e dell’evoluzione della specie. In collaborazione con Skillellé – Pronti per il mondo e con Unistem.
Lo scrittore Giuseppe Scaraffia ci accompagnerà in un viaggio nel tempo, in cui sembra quasi di sentire il rumore della Senna. Un’immersione di pura bellezza nella Parigi degli anni tra il 1919 e il 1939, quando la Ville Lumière era il centro artistico, letterario e mondano dell’Europa. Proprio sulla Rive Droite, con il Palais Royal e il Louvre, l’Opéra e la Bibliothèque Nationale, i grandi boulevard con i loro lussuosi caffè, gli Champs-Élysées con i ritrovi, i teatri e i cinematografi, il Faubourg Saint-Honoré, sotto lo sguardo benevolo di personaggi come André Breton e Céline, Marina Cvetaeva e Henry Miller, ma anche altoborghesi come Proust e Gide, viveur come Francis Scott Fitzgerald e Jean Cocteau.
Avremo poi con noi il critico letterario e scrittore Emanuele Trevi con una lectio magistralis ad hoc per questo affascinante quanto complicato binomio qual è “bellezza e rivoluzione”. Un excursus imperdibile tra letteratura e Storia, alle prese con le grandi domande dell’umanità. La rivoluzione russa come immenso epicentro di un terremoto universale e due nomi, fiammeggianti e immortali, per tutti: Marina Cvetaeva (1917-1919) e Vladimir Majakovskij.
Ancora, grandi cambiamenti e visioni rivoluzionarie nella storia di un uomo e imprenditore che ha cambiato la storia industriale dell’Italia: Adriano Olivetti.
Importanti spunti rivoluzionari a partire dall’appassionante mondo della saggistica verranno offerti da Alberto Saibene e Giuseppe Lupo, che guideranno il pubblico del festival attraverso la scoperta di un uomo meraviglioso, un imprenditore illuminato, un mecenate, un utopista, un rivoluzionario. Adriano Olivetti, sempre persuaso dalla bellezza della diversità e la potenza del fattore umano, creò un impero, fatto rigorosamente di persone volenterose ed entusiaste come lui. La sua passione e la sua voglia di fare lo condussero fiero attraverso una rivoluzione etica che coinvolse l’Italia di quel tempo.
Alberto Saibene, il sabato mattina, sarà anche protagonista, accompagnato dal giornalista Giacomo Serreli, di un incontro incentrato sul suo ultimo, recentissimo saggio in cui esplora l’affascinante mondo dell’arte e dell’architettura italiana, analizzandone la varietà dei paesaggi, le testimonianze storico-artistiche, le stratificazioni di civiltà, in questo affiancato dalla storia e dal prezioso lavoro del FAI. Introduce Monica Scanu, Presidente FAI Sardegna.
Il festival Pazza Idea, da sempre, si contraddistingue per il suo carattere contemporaneo e operativo offrendo al pubblico la possibilità di confrontarsi con i professionisti e gli esperti nei workshop mattutini di venerdì e sabato: quello con Fabio Magnasciutti che svelerà alcuni trucchi e processi creativi per realizzare le illustrazioni; quello con lo scrittore Vins Gallico dal titolo La Rivoluzione trama; quello sulle lettere d’amore con la filosofa Ilaria Gaspari volto al recupero dei sentimenti belli; quello con Giacomo Pisano con le sue variazioni del concetto di bellezza attraverso excursus storici, culturali, artistici; quello sui social media di Antonio Prudenzano (Il Libraio.it) e Jolanda Di Virgilio, i quali analizzeranno insieme ai partecipanti diversi casi di Instagram e affini, per capire come sta cambiando la comunicazione online, e cercare di prevedere i prossimi trend. E ancora Mafe De Baggis con un incontro focalizzato sull’utilizzo delle competenze che abbiamo acquisito dal digitale…oltre la vita digitale.
I workshop sono a numero chiuso, ci si può iscrivere gratuitamente mandando una e-mail a workshop.pazzaidea@gmail.com.
Da non perdere l’incontro-intervista con il direttore di Internazionale, Giovanni De Mauro, intervistato dal giornalista Giuseppe Meloni. Saranno tante le domande, le curiosità, i dubbi a cui si vorrà dare risposta, approfittando della sua presenza a Cagliari. Il caso della rivista: com’è nata, come ha rivoluzionato il panorama editoriale in Italia, come funziona? Qual è la storia di Internazionale? Presente e futuro delle notizie, della professione del giornalista; com’è cambiato e come continua a cambiare il modo di fare giornalismo, di scrivere le notizie, ma anche e soprattutto il modo di leggere le informazioni e di interpretarle. Quanto è importante il confronto con gli altri?
La musica come accompagnamento, ma anche come protagonista nel reading-spettacolo di e con Luca Scarlini. Lo scrittore e performer che già negli scorsi anni ha incantato il pubblico di Pazza Idea con le storie di David Bowie e delle donne del Novecento torna al festival con uno spettacolo letterario e musicale su Leonardo, il suo genio rivoluzionario e la bellezza come nume tutelare.
Il coraggio è rivoluzionario: lo scopriremo in occasione degli incontri con Francesca Mannocchi e Pinar Selek. La prima, reporter e giornalista, si occupa di migrazioni e conflitti, ha realizzato reportage in Siria, Iraq, Palestina, Libia, Libano, Egitto e Turchia. Una storia commovente e perturbante quella messa nero su bianco nel suo ultimo romanzo, ispirato a uno dei suoi reportage di guerra, che sarà raccontata dall’autrice stessa durante questo imperdibile incontro.
La seconda, attivista, sociologa e scrittrice turca, costretta all’esilio dal 2009, introdurrà gli spettatori nelle pieghe dei suoi lavori che hanno come oggetto le minoranze oppresse dalla Repubblica turca. Ha la capacità di far viaggiare i propri lettori verso i luoghi del suo cuore pur non mettendovi piede, di farne intuire la bellezza sciupata, la cultura rivoluzionaria. Selek ha un’idea ben precisa di rivoluzione e la condividerà col pubblico di Pazza Idea.
Temi importanti, profondi, nel segno dell’attualità, elemento che contraddistingue le scelte artistiche e letterarie del festival Pazza Idea. Da sempre, infatti, il festival sceglie con grande attenzione intervistatori, esperti e giornalisti che conducono gli incontri: Maddalena Brunetti, Stefano Salis, Vins Gallico, Marcello Cocco, Yari Selvetella, Renato Chiocca, Giuseppe Meloni, Giacomo Serreli, Michela Calledda.
Il cuore rivoluzionario e pieno di bellezza dell’arte e della moda nell’incontro speciale con Antonio Marras, stilista di fama internazionale il cui lavoro e le cui scelte stilistiche sono da anni di grande ispirazione. La moda, infatti, è espressione di bellezza, ma anche di ricerca, inventiva, cambiamento; spesso anticipa le tendenze della società. Inoltre lo stile Marras è stato una vera e propria rivoluzione del gusto e dell’immagine della Sardegna, sua terra di origine. Un incontro felice di tradizione e modernità, che sposa la cultura materiale e immateriale di una regione antichissima e gli spunti innovativi della moda.
Sabato alle 21 un incontro che rappresenta bene gli incroci fra narrazione e media, cultura, poesia e realtà: l’autore e conduttore televisivo Domenico Iannacone in conversazione con Renato Chiocca.
Tutto è poesia: le cose semplici, le storie piccole, l’emozione e il conforto di scoprire che “nessun uomo è un’isola”. Il suo linguaggio si fa interprete e strumento della realtà, avvicina persone, percorsi ed esperienze. Con “I dieci Comandamenti” prima e “Che ci faccio qui” poi (su RaiTre) Domenico Iannacone ha rivoluzionato il modo di raccontare le storie, a metà fra il reportage e la narrazione. Con il suo sguardo misericordioso e complice questo autore, giornalista e conduttore televisivo, che è anche poeta ci ha fatto intravedere, nascosto nelle pieghe della quotidianità, quella materia misteriosa di cui scriveva Keats: “Bellezza è verità/verità è bellezza”.
Fertile e denso di spunti è anche il connubio filosofia- letteratura, un mix di benessere e nutrimento per l’anima. L’ultima giornata di questa edizione, domenica 24, si apre con un incontro mattutino con Cristina Milani e Ilaria Gaspari, in conversazione con Michela Calledda. Insieme avranno il compito di dipanare i fili dell’inaspettata potenza che gentilezza e felicità possono scatenare nella vita di ognuno di noi e di condividere con il pubblico di Pazza Idea alcuni esercizi alla pratica della gentilezza e della felicità, partendo dai loro ultimi libri.
Quest’anno la poesia, vero nume tutelare del festival nelle sue diverse edizioni, non avrà un solo “luogo” speciale durante la kermesse, ma sarà protagonista della matinée domenicale poetica condotta dal giornalista e scrittore Yari Selvetella.
Un lungo corpo a corpo tra originalità e luogo comune, tra retorica e invenzione: la bellezza è verità come per Keats? È mostro come per Baudelaire? La bellezza nella poesia non è mai neutrale: è sfida alla dittatura del tempo, è illusione d’amore, è resistenza allo sfruttamento, è indipendenza di pensiero. È conflitto, è rivoluzione. Selvetella ci propone un percorso arbitrario nella sfida dei poeti a due delle parole più abusate di epoche remote e recenti.
In ordine di apparizione, poesie di:
Sandro Penna, Pierre De Ronsard, Pablo Neruda, Nicanor Parra, Nazim Hikmet, Vladimir Majakovskij, Manlio Massole, Rocco Scotellaro, Amelia Rosselli, Wislawa Szymborska, Sergio Atzeni, Tiziano Scarpa, Maria Grazia Calandrone, Giuseppe Conte e il gran finale con Giacomo Leopardi e L’infinito, nell’anno del suo bicentenario.
In un percorso a più tappe tra parole e musica con letture di Michela Atzeni, Lia Careddu, Giacomo Casti, Maria Loi, Angelo Trofa, Elio Turno Arthemalle e con le musiche di Matteo Leone e i Safir Nou.
E se la verità, come scriveva John Keats, è per definizione bellezza, è imperdibile e di grande spessore l’incontro col regista, ora anche scrittore, Daniele Vicari, intervistato da Renato Chiocca. Il suo “Emanuele nella battaglia” è il racconto di una storia vera e di un impegno civile portato avanti con limpidezza e desiderio di verità: la restituzione del “sorriso aperto” di un ragazzo in contrapposizione a un cortocircuito mediatico che spesso distorce e confonde la ricerca della verità.
E ancora, un panel dedicato all’arte contemporanea, formidabile propulsore e “cuore rivelatore” delle rivoluzioni della società: lo storico e critico dell’arte Christian Caliandro, autore di Italia Evolution (Meltemi Editore, 2018), ne parla insieme a Simona Campus, direttrice artistica dell’EXMA e Maria Francesca Guida, vicepresidente ECCOM e consigliere di amministrazione dell’Azienda Speciale Palaexpo.
L’appuntamento rinnova la collaborazione, intrapresa nelle precedenti edizioni, tra Pazza Idea e il Consorzio Camù per il progetto EXMA, rivolgendo lo sguardo ai fattori di cambiamento culturale e sociale che l’arte, quella contemporanea in particolare, innesca e determina.
Le proiezioni, come di consueto, apriranno e chiuderanno la quattro giorni di Pazza Idea. “La scomparsa di mia madre”, un documentario di grande successo presentato anche al Sundance Film Festival e vincitore di numerosi premi, sarà presentato, in una prima proiezione in Sardegna, dal regista Beniamino Barrese che, in un incontro-confronto con sua madre Benedetta Barzini, risponderà alle eventuali domande del pubblico, a cui illustrerà la rivoluzionaria personalità di sua madre, modella, icona di stile, docente, femminista e oggi donna “in fuga” dalla sua stessa presenza. Perché il mostrarsi nella propria naturalezza, identità, e necessariamente complessità, è quanto di più rivoluzionario possa capitare oggi, in questa nostra società dominata dall’immagine e dalla sua infinita riproducibilità sui media. La storia del documentario, la sua genesi, la sua creazione si intrecciano in un viaggio introspettivo che può essere di grande ispirazione e può fornire interessanti argomenti di confronto, nodi cruciali non solo individuali, ma che diventano collettivi.
“Il treno di Sottsass” è un documentario che ripercorre la storia di un incredibile architetto (come gli piaceva considerarsi), designer e artista (come, invece, non amava essere considerato). È un viaggio attraverso la sua vita in cui lo spettatore scoprirà quanto importante per lui sia stato viaggiare, in quanto “parte del progetto esistenziale”. Il racconto si snoda attraverso le varie voci che si alternano. “Se qualcosa ci salverà, sarà la bellezza”, diceva Ettore Sottsass. Le parole del designer austriaco-italiano sono forti come le sue opere, che vanno dai mobili alle fotografie, dagli edifici agli scritti, e provocatorie come le forme da lui create e i materiali da lui esplorati. Divenuto famoso con i prodotti realizzati per la Olivetti, come la rivoluzionaria macchina da scrivere Valentine, Ettore Sottsass è un esempio di originalità, curiosità e ingegno. Famoso per essere il fondatore dell’imponente collezione Memphis, in molti lo hanno definito l’inventore degli anni Ottanta.
Da non perdere, uno sguardo particolare sulla società nel racconto del cantautore, oggi anche scrittore, Bobo Rondelli. L’incrocio – forse anche il cortocircuito – di letteratura e musica è un altro dei binomi che appassiona tantissimo chi organizza il festival, ma anche chi vi assiste. Come si intrecciano i due linguaggi? Sono collegati o sono modi diversi di raccontare il reale?
In questa edizione, Pazza Idea vuole esplorare la rivoluzione del linguaggio musicale, la resistenza dei cantautori e delle storie nel tempo dell’iper-commerciale, e anche la bellezza delle storie individuali che raccontano le generazioni. Nell’ambito dello stesso legame letteratura-musica la serata finale del festival ospiterà il reading “Il rap e tutto il resto” di Frankie Hi-nrg mc con il suo libro “Faccio la mia cosa” che chiuderà, domenica 24 novembre, questi quattro giorni di incontri, cortocircuiti, reading, performance, interviste, mostre, workshop, tutto all’insegna di bellezza e rivoluzione. Sarà interessante ascoltare il suo punto di vista sull’evoluzione del linguaggio in ambito musicale, su come la musica talvolta anticipi gli scenari della realtà e sull’importanza delle parole in generale. Uno strumento rivoluzionario, quello delle parole e della musica, che per il festival Pazza Idea riveste da sempre molta importanza.
INFO
Tutti gli appuntamenti e gli incontri sono gratuiti e con ingresso libero, e si terranno al Centro Comunale d’Arte e Cultura Il Ghetto.
Il festival Pazza Idea è anche nei Sistemi Bibliotecari della Regione Sardegna: Monte Linas, Anglona-Gallura e Sarcidano- Barbagia di Seulo con i progetti di promozione alla lettura dedicati ad Antonio Gramsci e Andrea Camilleri, e con l’anteprima dello scorso ottobre alla casa circondariale di Uta.
L’ottava edizione del festival Pazza idea è organizzata dall’Associazione Luna Scarlatta con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo) e della Fondazione di Sardegna.
com.unica, 8 novembre 2019