“Il fuoco sotto la cenere”, un libro per raccontare la Solidarietà
Un volume degli Alpini aquilani nel decennale del terremoto. L’Aquila, giovedì 28 novembre (ore 17:30) la presentazione all’Auditorium Sericchi
L’AQUILA – È ancora fresco di stampa il volume “Il fuoco sotto la cenere – L’onda della Solidarietà” uscito dalle Edizioni One Group e curato da Fernando Vaccarelli. È il tributo che gli Alpini dell’Aquila hanno inteso rendere, nel decennale del terremoto, alle penne nere d’Italia e alle decine di migliaia di volontari venuti in soccorso alle popolazioni colpite dal sisma dopo quel terribile 6 aprile 2009. Il volume sarà presentato a L’Aquila giovedì 28 novembre, alle 17:30, nell’Auditorium “E. Sericchi” in via Pescara 2. Interverranno Gian Paolo de Rubeis, presidente del Comitato organizzatore del 4° Raduno “Ricordando il Battaglione Alpini L’Aquila”, Fulgo Graziosi, direttore del periodico “L’Alpino d’Abruzzo”, Fernando Vaccarelli, curatore del volume”, Pietro D’Alfonso, presidente della Sezione Abruzzi dell’ANA. Il giornalista Massimo Alesii modererà e coordinerà l’incontro.
Il Comitato organizzatore del 4° Raduno “Ricordando il Battaglione Alpini L’Aquila”, dopo le splendide ed emozionanti giornate del raduno tenutosi dal 13 al 15 settembre scorso, ha voluto promuovere anche questa interessante pubblicazione con lo scopo di documentare la straordinaria onda di Solidarietà giunta in aiuto dell’Aquila e dei centri colpiti dal terremoto del 2009. Un libro di pregevole veste per ricordare l’opera di soccorso e ringraziare gli Alpini della Protezione Civile ANA, i Dipartimenti di Protezione Civile delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, il Corpo dei Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, l’Esercito, l’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale dello Stato, l’Aeronautica, la Marina, le tante Associazioni di Volontariato e tutti i Volontari venuti da ogni angolo d’Italia e anche dall’estero. Circa 70 mila soccorritori si alternarono nell’opera di aiuto e sostegno alla popolazione nei mesi dell’emergenza post sisma.
“Celebrare il Decennale del terremoto – è scritto nel risvolto di copertina – è l’occasione per commemorare le vittime e per ringraziare coloro che sono intervenuti in soccorso alle nostre popolazioni. Un flusso enorme di volontari, delle più disparate estrazioni. Dare testimonianza dell’onda di solidarietà che ha abbracciato la città dell’Aquila è un dovere colmo di gratitudine verso quanti hanno contribuito a far risollevare le nostre genti. Solidarietà che testimonia anche l’enorme patrimonio che l’Italia possiede di organizzazione, cuore, partecipazione che, sebbene si manifestino particolarmente in momenti di crisi, è come un fuoco nascosto sotto la cenere, è un sentimento altamente civico e cristiano e misura la maturità di una società”.
Dunque una pubblicazione preziosa, non solo per il valore morale e per la testimonianza di gratitudine e riconoscenza che esprime, ma anche perché ha il merito di aver raccolto con puntigliosa e certosina attenzione tutti i dati del soccorso, i numeri dei soccorritori e le comunità assistite. Una documentazione organica ed essenziale che ha il pregio di offrire un quadro esaustivo di quanto operato, sotto ogni forma, in quanto a sostegno e solidarietà verso le popolazioni della città capoluogo d’Abruzzo e degli altri centri colpiti dal terremoto del 2009, nei 174 Campi di accoglienza e tendopoli, allestiti con eccezionale tempestività dai soccorritori nei centri del cratere del sisma.
C’è voluta tutta la determinazione e la caparbietà del curatore del volume per raggiungere un simile risultato. Va certamente ascritto a merito di Fernando Vaccarelli l’aver condotto in porto non una pubblicazione celebrativa della ricorrenza del decennale, ma un’opera essenziale di ricerca che potrà restare punto di riferimento nella documentazione di quale e quanta sia stata l’eccellente mole di soccorso messa in piedi nel dopo terremoto dell’Aquila. Non potremo mai dimenticare questa che è stata una pagina splendida del Paese, l’immagine della più bella Italia, quella del Volontariato e della Solidarietà. Come pure non dimenticheremo mai l’amore e la solidarietà di tutti gli Italiani, anche dall’estero, espresse con innumerevoli gesti di grande valore morale e di significativa generosità.
Nell’introduzione il curatore del volume, che è capogruppo del Gruppo Alpini “Giovanni Vaccarelli” dell’Aquila, tra l’altro scrive: “[…] Il sapere dell’emergenza sisma e di tutto quello che è seguito alla “normalizzazione” è statu un obiettivo che si è voluto raggiungere, per sgombrare il campo da notizie non certe. Si è riscontrato che la gente ha ignorato, quasi del tutto, quello che stava accadendo intorno. Senza dubbio ha avuto i suoi buoni motivi per non interessarsi, gli stessi abitanti dei paesi, interrogati a distanza di tempo, non sapevano da chi fossero stati assistiti nei campi di accoglienza. Gli stessi alpini dei nostri Gruppi ignoravano in quali campi fossero impegnati i volontari della protezione Civile ANA. E così è nata l’iniziativa – aggiunge Fernando Vaccarelli – d’individuare quali strutture operative avevano svolto funzioni importanti nel territorio. È stata condotta una ricerca che ha portato ad individuare 174 campi di accoglienza, una miriade di volontari che si sono susseguiti settimanalmente. Sapevamo del contingente dei volontari dell’Associazione Nazionale Alpini, impressionante, circa 8.500 per sette giorni, 60.000 presenze. Si è tracciato il flusso di tutte le Protezioni Civili delle Regioni, comprese le Province autonome di Trento e Bolzano, costituite da un volontariato di innumerevoli associazioni. E poi le Organizzazioni di volontariato autonome, una forza trainante. Sono stati stimati circa 70 mila volontari provenienti da tutta Italia, per un totale di più di 730 mila giornate di presenza individuale. […]”
Un libro, quindi, di significativo valore documentale, peraltro arricchito di immagini a colori, le più toccanti di quei giorni difficili e terribili, ma anche così segnati dalla vicinanza e dalla generosità di tanti italiani. Il volume, oltre a diversi contributi e testimonianze, reca in particolare un’intensa Prefazione di Sergio Basti, già dirigente generale del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, che dal 1° aprile 2009 fu Direttore Generale per l’Emergenza. L’ing. Basti, nato ad Ortona ma pienamente naturalizzato aquilano, intitola la sua bella Prefazione “Il mio terremoto”. È una testimonianza a tratti commovente, il racconto di quella notte terribile e degli immediati giorni seguenti, tra le macerie, nell’infaticabile opera di soccorso dei Vigili del Fuoco. Che gli aquilani immediatamente definirono “gli angeli del terremoto”. È un libro da leggere e soprattutto da conservare.
Goffredo Palmerini, com.unica 26 novembre 2019