Sono nove milioni gli italiani che hanno frequentato una biblioteca nell’ultimo anno
Una ricerca dell’Associazione Italiana Editori (AIE) presentata alla Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria a Roma
Sono poco meno di nove milioni (8,959 milioni, per la precisione) gli italiani sopra i 3 anni che hanno frequentato una biblioteca nell’ultimo anno, pari al 15,3% della popolazione. La media nazionale, tuttavia, nasconde profonde differenze: tra nord e sud, femmine e maschi, ragazzi e popolazione adulta.
È stato presentato oggi a “Più libri più liberi”, la Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE), conclusa ieri, 8 dicembre, a Roma, il focus di Istat sulla fruizione delle biblioteche nazionali, a quattro anni dall’ultima rilevazione del 2015.
“I dati di Istat confermano un deficit di strutture che penalizza ulteriormente il Sud, dove già gli indici di lettura sono più bassi che nel resto del paese – ha spiegato Diego Guida, vicepresidente di AIE e presidente del gruppo piccoli editori -. Le biblioteche possono essere uno straordinario strumento per avvicinare i più giovani alla lettura: il loro potenziamento è imprescindibile per la crescita culturale ed economica del Meridione ed è dovere dello Stato farsene carico”.
La biblioteca è il “regno” di bambini e ragazzi. I più assidui frequentatori, infatti, sono i bambini tra i 6 e i 10 anni: il 38,7% (pari a 1,074 milioni di persone) ci è stato almeno una volta nell’ultimo anno. Percentuali simili nella fascia 11-14 (38,3%, pari a 894mila persone) e, a scendere 20-24 (36,1%), 15-19 (35,3%) e 3-5 (21,5%). Oltre tre milioni di ragazzi tra i 6 i 14 anni, iscritti quindi alla scuola dell’obbligo, non hanno messo piede in biblioteca nell’ultimo anno. Dopo i 24 anni, le percentuali dei frequentatori di biblioteche sul totale della popolazione crollano sotto il 20%: 16% nella fascia 25-34, a scendere nell’età adulta e poi anziana.
Ma persistono diversi gap, il primo di genere, dove si rilevano differenze significative, replicando squilibri che peraltro sono rilevati anche negli indici di lettura: le femmine che frequentano le biblioteche sono il 17,2%, contro il 13,2% dei maschi. La forbice più larga è nella fascia 15-19: 43% di ragazze contro il 28,4% dei ragazzi.
Secondo gap è quello geografico, nel quale si registrano grandi differenze: frequentano la biblioteca, infatti, il 21,7% dei cittadini con più di tre anni nel Nord-est, mentre meno del 10% nel Sud (8,6%) e nelle Isole (9,1%). Le quote più basse in Sicilia (6,9%), Campania (7,7%) e Calabria (8,8%). Fa eccezione, in questo contesto, la Sardegna, in linea con la media nazionale (15,9%). Il dato geografico è molto influenzato dall’offerta: in Sicilia, dove c’è la più bassa quota di fruitori (6,9%) si riscontra anche una scarsa presenza di biblioteche (18,4 ogni 100.000 abitanti). A Bolzano, dove la quota di fruitori sfiora il 37%, le biblioteche sono più diffuse (43,5 ogni 100.000 abitanti). Il risultato è che per ogni utente residente nel Sud si contano 2,5 utenti nel Nord.
Perché si va in biblioteca. Se il prestito dei libri rimane il motivo più diffuso per frequentare una biblioteca (lo indica il 57,1% degli utenti), seguito dall’esigenza di “leggere e studiare” (40,1%) e quindi “raccogliere informazioni generali e bibliografiche” (24,6%), vi sono anche altre ragioni più legate alla dimensione sociale di questi luoghi. Il 9,9% degli utenti ci va per “incontrare gli amici”, il 9,3% per “partecipare a conferenze, dibattiti e mostre”, l’8,5% “partecipa a lezioni e corsi”, l’8,2% “per assistere a presentazione di libri” e il 6,3% “per assistere a letture animate ad alta voce”. Nella fascia 3-5 anni, il 39,8% degli utenti ha assistito a letture animate ad alta voce e il 19,8% ha partecipato a laboratori teatrali e musicali.
com.unica, 10 dicembre 2019