Il fisico italiano Roberto Battiston, il 10 gennaio scorso, ha ricevuto a Pechino l’International Science and Technology Cooperation Award. La cerimonia di consegna del prestigioso premio è avvenuta alla presenza del Presidente Xi Jinping e delle più alte cariche dello Stato cinese. Alla premiazione, che si è svolta in maniera molto solenne nella Grande Sala dell’Assemblea del Popolo di Pechino, ha presenziato anche il nuovo ambasciatore italiano a Pechino, Luca Ferrari.

Il premio, istituito nel 1994, costituisce il più alto riconoscimento scientifico assegnato annualmente a personalità e organizzazioni sia straniere sia cinesi, in virtu’ del contributo da loro fornito allo sviluppo del Paese in ambito scientifico e tecnologico. Ad oggi è stato conferito a 106 scienziati di 19 Paesi, due organizzazioni internazionali e una organizzazione straniera. Battiston è il sesto italiano nella storia a ricevere il premio, che vede il nostro Paese tra quelli che hanno ricevuto il maggior numero di riconoscimenti tra quelli europei (al pari di Francia, Regno Unito e Russia).

Il conferimento del premio al Professor Battiston – sottolinea l’Ambasciata – è un riconoscimento alla lunga attività di collaborazione da lui svolta con la Cina nel settore scientifico e spaziale, ma al tempo stesso, in un senso più ampio, costituisce anche un segno di apprezzamento della Cina nei confronti della ricerca scientifica italiana, e in particolare dell’eccellenza e della validità del suo sistema universitario e scolastico.

La Cina “è un partner straordinario e i cinesi hanno genuina voglia di collaborare nella ricerca e nel settore scientifico” ha detto Battiston, docente dell’Università di Trento ed ex presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Battiston collabora con la Cina dagli anni ’90. Forte impulso ai rapporti è arrivato dal progetto satellitare Cses-1 (China Seismo Electromagnetic Satellite) che punta a monitorare i terremoti dallo spazio. Un tema di reciproco interesse per i due Paesi: poiché i terremoti accomunano Italia e Cina, due Paesi esposti a un forte rischio sismico. La collaborazione su questo progetto è stata finanziata anche dal MAECI nell’ambito del Protocollo Esecutivo Italia-Cina. 

com.unica, 15 gennaio 2020

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