[ACCADDE OGGI]

Il 28 gennaio 1986 lo Space Shuttle Challenger, la navicella spaziale americana con a bordo 8 membri dell’equipaggio si sbriciolò tra le fiamme e lo scoppio del velivolo. “Uh oh” furono le ultime parole provenienti dalla cabina di pilotaggio dello Shuttle Challenger registrate dal controllo missione di Houston dopo nemmeno un minuto dal suo lancio dal Kennedy Space Center in Florida. “A volte, quando cerchiamo di raggiungere le stelle, falliamo. Ma dobbiamo sollevarci nuovamente e andare avanti nonostante il dolore” dirà alla nazione americana l’allora presidente Ronald Reagan.

L’intero paese a stelle e strisce aveva assistito in diretta televisiva al lancio della missione spaziale e a tutti erano rimasti impressi i volti del comandante Francis R. Scobee, del pilota Michael J. Smith, di Ronald McNair e di Ellison Onizuka, di Gregory Jarvis e di Judit Resnik, ma principalmente il volto Christa McAuliffe  l’unica civile di bordo, un’insegnante che avrebbe dovuto tenere lezioni dallo spazio: “Non li dimenticheremo mai, né l’ultima volta che li vedemmo, questa mattina, mentre si preparavano per il loro viaggio, salutavano e fuggivano dalla scontrosa superficie della Terra per sfiorare il volto di Dio” dirà Ronald Reagan.

Oggi, passati 34 anni da quel tragico rogo spaziale a cui assistettero milioni di telespettatori inorriditi, e passati 17 anni dall’altro catastrofico incidente dello Space Shuttle Columbia in cui altri sette astronauti morirono, resta l’atroce interrogativo su quante vite si sono perse dall’inizio dell’era in cui l’uomo ha tentato di “sfiorare il volto di Dio”.

Il cinema ci ha fornito solo parte di queste risposte mentre su tutte le altre domande aleggia il mistero, un mistero che è ancora presente nelle parole della vecchia nonna che dinanzi alle immagini del piede umano sulla luna esclamò “ma perché si vuole sfidare la grandezza di Dio!”. Ma l’uomo non si arrende, vuole conoscere perché, e anche e soprattutto questo lo scopo della vita, e continua a cercare di raggiungere le stelle. 

(Franco Seccia/com.unica, 28 gennaio 2020)

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