Giorno del Ricordo, due appuntamenti a Torino
Sarà un doppio appuntamento quello organizzato a Torino per il Giorno del Ricordo 2020. Le due iniziative – promosse dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, in collaborazione con l’Istoreto, il Polo del ‘900, l’Ufficio Scolastico regionale, l’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, l’Istituto Salvemini, la Fondazione Vera Nocentini e l’Anpi – avranno luogo martedì 11 febbraio e mercoledì 12.
La prima delle due, martedì 11, avrà inizio alle 17.30 nella sala Memoria delle Alpi di via del Carmine 13 a Torino, dove verrà presentato il volume di Enrico Miletto “Gli Italiani di Tito. La Zona B del Territorio Libero di Trieste e l’emigrazione comunista in Jugoslavia (1947 – 1954)”. Dopo i saluti di Antonio Vatta, dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e Alessandro Bollo, direttore del Polo del ’900, l’autore dialogherà con Costantino Di Sante, direttore dell’Istituto provinciale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea. Coordinerà l’incontro Claudio Dellavalle, presidente dell’Istoreto.
Tra il 1947 e il 1954 la Zona B del Territorio libero di Trieste (Tlt) fu al centro di mutamenti geopolitici, trasformazioni culturali, sociali e demografiche legate alla conclusione della Seconda guerra mondiale, al quadro internazionale e alla questione confinaria, che con la firma del Memorandum di Londra raggiunse un suo punto di definizione pressoché conclusivo. Se la prima fase dell’esodo giuliano-dalmata ha oramai trovato una stabile collocazione nel panorama storiografico nazionale, minore risalto hanno avuto le vicende della popolazione italiana della Zona B, rimasta per quasi un decennio sotto l’amministrazione jugoslava. Le politiche adottate dai poteri popolari, le linee di intervento del governo italiano, l’esodo, la condizione degli italiani rimasti dopo il passaggio dell’area alla Jugoslavia e il loro difficile mantenimento di un’identità culturale e nazionale, rappresentano i principali segmenti della ricerca, che approfondisce anche le tematiche legate all’emigrazione dei comunisti italiani in Jugoslavia: un passaggio analizzato attraverso l’esperienza degli operai monfalconesi e dei militanti che, spinti dalla volontà di partecipare attivamente alla costruzione di una società socialista, decisero di varcare il confine per trasferirsi nel paese di Tito.
La seconda iniziativa, mercoledì 12 febbraio, avrà inizio alle 15.00 e si prolungherà fino alle 18.00, presso la sala Conferenze del Polo del ‘900, in corso Valdocco 4 a Torino, dove verrà ospitato il seminario di Studi “Esodi del ’900. Memorie a confronto”. I lavori saranno aperti dai saluti di Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Antonio Vatta, dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Sergio Blazina, dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte e Alessandro Bollo, direttore del Polo del ’900. Il seminario sarà coordinato da Riccardo Marchis dell’Istoreto. Interverranno Patrizia Audenino (Università degli Studi di Milano La Statale), Lucia Cinato (Università degli Sudi di Torino), Enrico Miletto (storico, Istoreto) in dialogo con studenti dell’UniTo e degli Istituti secondari superiori Avogadro, Volta, Curie Levi di Torino.
Il seminario sarà dedicato a un dialogo tra le memorie scaturite da due diversi esodi tra quelli che contrassegnarono la fine del secondo conflitto mondiale. Memorie di profughi tedeschi della Prussia orientale e memorie di istro-veneti provenienti dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia, cacciati da terre segnate dalle rispettive secolari presenze. Si tratta di un approccio inedito, proposto per conoscere più a fondo il tema degli esodi e delle profuganze giovandosi degli strumenti abbinati della letteratura e della storia coniugati per investigare fenomeni che assunsero dimensioni gigantesche e conobbero, viceversa, attenzioni residuali per molti decenni a seguire, in particolare nei Paesi che ne furono al centro. Ci si trova dunque di fronte a un dovere della memoria, richiamato dalla legge istitutiva del Giorno del Ricordo, ma anche di fronte alla necessità di un’integrazione delle pagine rimosse della storia europea per conoscere il mondo che abitiamo, contrassegnato ancora da esodi e profuganze mal comprese o poco o nulla considerate.
Per la partecipazione di gruppi classe è necessaria l’iscrizione.
com.unica, 31 gennaio 2020