Coronavirus, salgono a 165 i contagi. Pareri contrastanti tra i virologi sui possibili effetti
Sono 165 le persone risultate positive al contagio, comprendendo anche tre decessi e un guarito. Tra queste 112 in Lombardia (con due decessi), 22 in Veneto (con un decesso), 9 in Emilia Romagna, 6 in Piemonte, 3 in Trentino Alto Adige e 3 nel Lazio (con un guarito). A partire dalle 7 di oggi sono entrati in funzione i varchi di controllo, in entrata e in uscita, a Vo’ Euganeo, paese epicentro della diffusione del Coronavirus in Veneto. Si tratta di una delle misure di contenimento del rischio di contagio decisa venerdì sera con decreto del Governo. Saranno otto i varchi attivati nelle strade di accesso al Paese, controllati da personale dell’Esercito e delle forze dell’ordine.
Intanto ieri il decreto sull’emergenza sanitaria è stato firmato dal Presidente della Repubblica Mattarella e sono stati stanziati 20 milioni di euro da parte del consiglio dei Ministri. Secondo Angelo Borrelli, alla guida la Protezione civile dal 2017, c’è una spiegazione sociale al diffondersi del virus nel nostro paese. Lo ha detto in un’intervista al Corriere della Sera: “Siamo un Paese con un alto tasso di vita sociale – spiega – e forse basterebbe vedere quella del trentottenne di Codogno, il cosiddetto ‘paziente uno'” per ottenere qualche risposta, anche se “la spiegazione scientifica la vorrei conoscere tanto anche io e anche se il problema sociale non basta come spiegazione” da solo perché “ci manca di scoprire la causa primaria” e poi come medici e scienziati “non siamo riusciti a individuare quello che in gergo è stato definito il ‘paziente zero'”, l’origine e la causa insieme dell’infezione.
Sulla natura del Coronavirus e su come intervenire ha fatto discutere la polemica a distanza tra due virologi di primo piano: Roberto Burioni e la responsabile del laboratorio dell’ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo, un centro dove vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di coronavirus. Da giorni lo scienziato e divulgatore del San Raffaele di Milano è convinto sia in atto una sottovalutazione del rischio, sottolineando a più riprese le “declamazioni tranquillizzanti di alcuni politici” e sostenendo che vi sia solo un modo per bloccare il virus: la quarantena per chi arriva dalla Cina. Maria Rita Gismondo ritiene al contrario che stiamo parlando di un’infezione appena più seria di un’influenza e che non possiamo scambiarla per una pandemia letale. In un post su Facebook la scienziata scrive: “Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per coronavirus 1!”. Secondo Gismondo, che invita tutti ad abbassare i toni, “questa follia farà molto male, soprattutto dal punto di vista economico”. Burioni su Twitter non accoglie l’appello alla pacatezza della collega del Sacco e definisce la collega “la signora del Sacco”, consigliandole riposo. Una posizione intermedia quella di un’altra illustre virologa, Ilaria Capua. Intervistata a “In 1/2 ora” da Lucia Annunziata, afferma che “non c’è da piangere ma nemmeno da ridere, bisogna solo seguire pedissequamente quello che le organizzazioni internazionali ci dicono di fare”. Secondo la scienziata, responsabile del One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, “l’Italia sta vivendo una situazione più critica perché sta cercando i casi più attivamente di altri”. Secondo la Capua, quella in atto è “una sindrome simil-influenzale causata da coronavirus” che potrebbe durare “fino a primavera inoltrata o prima dell’estate. Avremo a che fare con questo virus per un po’ di tempo”, avverte, “ma usiamo tutti il cervello ed evitiamo che girino notizie stupide che spaventano le persone più fragili”. Se si tratti di pandemia, secondo la virologa, si potrà dire solo “quando avremo test diagnostici applicati in tutta Europa. Sono convinta”, conclude, “che il virus farà il giro del mondo in tempi abbastanza rapidi, perché siamo tanti e il virus troverà tanti corpi, come batterie. Ma non vuol dire che ci saranno forme gravi, anzi molto probabilmente sarà sempre più debole”.
L’Italia è il terzo Paese per numero di contagi. A parte la Cina, resta dietro solo alla Corea del Sud (602 casi), più del Giappone (fermo a 135, secondo i dati della Johns Hopkins University). Il caso Italia allarma ora tutta Europa e in particolare i Paesi vicini, con Francia, Svizzera e Austria che seguono con attenzione gli sviluppi, al momento senza panico ma non escludendo eventuali contromisure se la situazione dovesse peggiorare (Ansa). E c’è già chi, tra i più oltranzisti, chiede controlli alle frontiere, come la leader dell’ultradestra d’oltralpe Marine Le Pen.
L’effetto del Coronavirus continua a farsi sentire sui mercati mondiali e sull’Italia in particolare. Milano apre in forte ribasso, con il Ftse Mib in calo del 3,4% a 23.934,24 punti; dopo poche decine di minuti la situazione peggiora, con a -4,2%. In ribasso anche il Ftse Star, che lascia sul terreno il 4,66% a quota 38.516 punti. Intanto lo spread fra Btp e Bund tedeschi apre a quota 145 punti, con il rendimento del decennale allo 0,97%. Il listino è quasi tutto negativo. In Europa, Londra -1,8%, Parigi – 2,4%. Negativa anche l’apertura a Francoforte, con l’indice Dax in calo del 2,5 per cento. “L’impatto del coronavirus sul Pil dell’Italia potrebbe essere di oltre lo 0,2%.” Lo ha affermato ieri il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in un’intervista a Bloomberg da Riad a margine dei lavori del G20. A livello globale Visco ritiene che se non si vedranno rapidamente gli effetti di una ripresa a V in seguito al coronavirus allora sarà necessario agire in modo coordinato. “Dobbiamo usare le politiche di bilancio perché la politica monetaria è già molto accomodante a livello mondiale” spiega.
com.unica, 24 febbraio 2020