[ACCADDE OGGI]

Era come oggi una domenica quel 6 marzo del 1853 quando per la prima volta andò in scena  alla Fenice di Venezia “La Traviata” opera espressamente scritta per il massimo della città della laguna da Giuseppe Verdi. Un fiasco colossale come lo stesso maestro ebbe a definirlo. Colpa dell’argomento scabroso trattato dall’opera che il librettista Francesco Maria Piave aveva ricavato dal romanzo del giovane Alessandro Dumas  La signora delle camelie, ma forse anche a causa degli interpreti che non seppero rendere il dramma di un amore contrastato dalle convenzioni e dai pregiudizi. Una vera stranezza quel fiasco se solo si pensa che, tempi a parte, non v’è matrimonio al mondo che non ode risuonare le note e i cori del “Libiamo, libiamo ne’ lieti calici, che la bellezza infiora; e la fuggevol fuggevol’ora s’inebrii a voluttà. Libiam ne’ dolci fremiti che suscita l’amore, poiché quell’occhio al core onnipossente va. Libiamo, amore; amor fra i calici più caldi baci avrà”.

In ogni caso il maestro benché amareggiato non si arrese e l’anno seguente sempre a Venezia salì sul podio del Teatro San Benedetto e diresse personalmente una stupenda Violetta con la voce della insuperabile Maria Spezia Aldighieri la più grande interprete verdiana. Fu un successo travolgente che toccò il suo massimo con la rappresentazione della prima della “Traviata” al San Carlo di Napoli il 28 gennaio 1855, sempre una domenica, con la voce di Violetta affidata alla grande Giuditta Beltramelli, quella di Alfredo al tenore Alberigo Curioni e un grandissimo papà Germont con la voce del più celebrato  baritono della storia Leone Giraldoni. Un trionfo che ricucì le incomprensioni causate dalla ferrea censura tra Re Ferdinando e il “cigno di Busseto”. Ancora oggi la Traviata di Verdi è l’opera più rappresentata al San Carlo di Napoli e quest’anno si è velata di fascino orientale con la regia affidata a Ferzan Ozpetek.

(Franco Seccia/com.unica, 6 marzo 2020)

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