Il rapporto dell’Organizzazione mondiale del lavoro: almeno 25 milioni di posti di lavoro a rischio

Sale ancora il numero dei contagiati dal coronavirus in Italia. 4480 le persone risultate positive ieri33.190 il numero complessivo dei contagi. Di questi, 14.935 sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con pochi sintomi, 2498 in terapia intensiva (pari all’8% del totale – ieri era il 10%). Altre 415 persone sono guarite – il totale sale quindi a 4440 – ma 427 sono morte, un numero complessivo superiore a quello registrato in Cina. Questi i dati diffusi oggi pomeriggio da Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, affiancato in conferenza stampa da Alberto Villani, Presidente dell’Associazione Italiana Pediatria. In aumento anche il numero delle forze in campo a dimostrazione, ha sottolineato Borrelli, dello “sforzo straordinario della società civile”: si tratta di 5905 volontari, 1432 in più di ieri, che il capo della protezione civile ringrazia insieme al personale sanitario, alle forze armate, di polizia e alle amministrazioni coinvolte.

Continua ad essere tragica la situazione in Lombardia, dove i morti per Covid-19 hanno toccato quota 2168 e a Milano, il numero di contagiati è cresciuto di 635 unità in un solo giorno. Il governatore Attilio Fontana ha chiesto al premier Giuseppe Conte l’impiego dell’esercito e nuove misure restrittive, come la chiusura degli uffici pubblici, il divieto di andare a correre all’aperto e ulteriori limitazioni delle attività commerciali. Secondo l’assessore regionale al Welfare Gallera il trasporto pubblico locale dovrebbe essere fermato. “Penso vada chiuso il tpl, vediamo sempre metropolitane strapiene o i treni pieni di persone: penso che questo sia un elemento dirimente, la gente deve andare al lavoro con un mezzo proprio o le aziende si organizzano”, ha detto, con evidente riferimento alla città di Milano, dove da giorni c’è molta polemica per i vagoni delle metropolitane colmi di gente nelle ore di punta per la riduzione del servizio.

Intanto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un’intervista al Financial Times, ha chiesto all’Unione europea di utilizzare il MES, meccanismo europeo di stabilità, per estendere le linee di credito a tutti gli stati membri. “Il Mes – ha affermato il premier – è stato creato con un diverso tipo di crisi in mente, dunque adesso deve essere adattato alle nuove circostanze, in modo da poter usare tutta la sua potenza di fuoco”. Secondo Conte, “la strada da seguire è quella di aprire una linea di credito dell’Esm per tutti gli Stati membri, in modo da aiutarli a combattere le conseguenze dell’epidemia di Covid, sulla base della condizione della piena responsabilità da parte di ciascun Paese membro sul modo in cui vengono spese le risorse”.

Sulle ripercussioni economiche del Covid-19 fa discutere oggi il rapporto dell’Organizzazione mondiale del Lavoro (che riunisce i governi, i sindacati e le organizzazioni degli industriali di 187 Paesi), in cui si afferma che la pandemia rischia di provocare la perdita di 25 milioni di posti di lavoro, andando ad aggravare un settore dove nel 2019 già si contavano 188 milioni di disoccupati nel mondo. Un numero superiore a quello che si verificò dopo la crisi economica del 2008 e che comportò una crescita dei disoccupati mondiali di 22 milioni di unità. “I comparti più toccati saranno il turismo, i trasporti ma anche l’industria dell’automobile”, dice Guy Ryder, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. “Sarà un crash-test di proporzioni inquietanti, ben peggiore di quello del 2008”. E saranno le economie occidentali quelle più funestate dalla crisi, con una perdita di guadagni che si prevede sfiorerà i 3100 miliardi di euro entro la fine del 2020. Questa pauperizzazione generalizzata si tradurrà su un’importante diminuzione di consumi e servizi, che a sua volta impatterà sulle imprese e sulle economie nazionali.

com.unica, 20 marzo 2020

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