Come contrastare la disinformazione, un nuovo sito della Commissione UE
Le piattaforme, tutte firmatarie del codice di buone pratiche sulla disinformazione, hanno dichiarato oggi che le misure adottate nelle ultime settimane contro la disinformazione hanno contribuito a favorire l’accesso a informazioni autorevoli (come l’OMS o le autorità sanitarie nazionali) e a degradare e rimuovere i contenuti nocivi. Hanno confermato, inoltre, di notare un flusso costante di informazioni false e dannose, riguardanti soprattutto la salute, che rimuovono in grandi quantità, e di aver attuato misure per rimuovere gli annunci relativi agli apparecchi di protezione come le mascherine. Questi rappresentano i risultati della prima riunione con le piattaforme online svolta a inizio marzo tra la commissione europea e le maggiori piattaforme online, Google, Facebook, Twitter, Microsoft, Mozilla e l’associazione di categoria EDiMA. Venerdì scorso, con Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, una nuova riunione in teleconferenza sulla diffusione della disinformazione.
Dalla nuova riunione è si è evinto anche che restano alcune lacune da colmare per applicare appieno le nuove politiche. La Vicepresidente ha infatti esortato le piattaforme a condividere i dati con la comunità dei ricercatori e dei verificatori dei fatti, a collaborare con le autorità di tutti gli Stati membri e a condividere campioni di contenuti rimossi, anche con la Commissione. Al termine della riunione, la Vicepresidente Jourová ha dichiarato di essere compiaciuta dalle “misure forti adottate dalle piattaforme” e di condividere “l’approccio volto da un lato ad agevolare l’accesso alle fonti autorevoli e dall’altro a contrastare i contenuti nocivi e gli annunci fuorvianti o che si approfittano della situazione”.
La Vicepresidente ha infine detto che sia le piattaforme che le autorità “devono fare di più”. Le piattaforme intensificando gli sforzi per dare “piena attuazione alle nuove politiche e fornire maggiori prove che le misure stanno funzionando”. E le autorità, dal canto loro, devono “rafforzare la capacità di analisi e coordinare meglio la risposta alle informazioni dannose”. Le piattaforme hanno registrato un’impennata del traffico verso fonti autorevoli, in particolare per quanto riguarda le questioni sanitarie, e hanno sottolineato la necessità di mantenere alta la qualità di questi contenuti in tutte le lingue.
Dall’inizio della crisi la Commissione ha aperto un sito dedicato alla risposta al coronavirus. Oggi aggiunge anche una sezione dedicata a combattere la disinformazione sulla pandemia, con materiale utile a sfatare i miti e a controllare i fatti. Parallelamente, anche il Servizio europeo per l’azione esterna si è occupato di analizzare e segnalare la diffusione di disinformazione sulla pandemia da parte di fonti e attori esterni.
com.unica, 2 aprile 2020